Genova – Due ore di tempo e 50 cartoni per recuperare oggetti preziosi e una vita di ricordi. Scatterà giovedì o al massimo venerdì mattina l’operazione di sgombero delle abitazioni destinate ad essere abbattute per la ricostruzione del ponte Morandi. Gli sfollati – due persone per famiglia – potranno accedere alle abitazioni accompagnati da tre vigili del fuoco. Due pompieri entreranno in casa e uno resterà fuori, su un carrello elevatore mobile dove si troveranno i cartoni, una cinquantina, che potranno essere riempiti con gli oggetti che la famiglia intende traslocare.
Due ore per prelevare dall’abitazione gli oggetti di valore e i ricordi di una vita prima di dover abbandonare la casa nuovamente, senza certezze di potervi rientrare anche se gli organizzatori stanno provando a pianificare altri ingressi che verranno necessariamente effettuati dopo la fine del “primo turno”.
Ben 258 le case da svuotare e quattro turni da sei abitazioni al giorno.
“Inizieremo dalle abitazioni più esterne e ci si avvicinerà progressivamente alle case sotto il moncone di levante – ha precisato Sergio Gambino, consigliere comunale con delega alla Protezione Civil – In ogni abitazione potranno entrare due persone – salvo casi eccezionali di disabili, anziani o persone con limitata mobilità – per due ore, accompagnate da due vigili del fuoco, più un terzo che resterà all’esterno per aiutare il trasloco che verrà effettuato con montacarichi da un’azienda specializzata”.
Tutte le operazioni di recupero sono finanziate dal Comune di Genova che ha stanziato un milione di euro.