Genova – Torna l’incubo delle processionarie e padroni di cani e genitori di bimbi piccoli iniziano a preoccuparsi per la presenza dei terribili bruchi dai peli urticanti che rappresentano un pericolo serio per gli animali e possibili brutte esperienze per i più piccoli.
La loro presenza è stata segnalata al parco del Peralto e sulle alture di Genova ma anche e soprattutto in parchi e giardini pubblici dove la loro presenza testimonia il mancato intervento (previsto per legge) da parte di chi è preposto alla cura del verde, pubblico e privato.
Quest’anno si sono diffuse le “trappole” per le processionarie che sono costituite da speciali “cinture” in materiale plastico che vengono strette attorno agli alberi più attaccati (pini ma anche cedri) ed evitano che gli animali, in fase di migrazione da una pianta ad un’altra, riescano a scendere a terra.
La presenza di appositi fori che conducono a sacche piene di liquido, costituiscono poi un’ulteriore “barriera” poichè le larve possono cadere e morire annegate.

Un sistema che, però, non convince del tutto chi il verde lo cura per professione e che in questi giorni viene subissato di richieste di intervento cui spesso deve rispondere negativamente poiché in questa stagione, le larve possono essere combattute solo nel più complesso e dispendioso dei modi: salendo sulle piante per rimuovere i nidi di seta biancastra e solo quando le larve sono all’interno e non invece a divorare gli aghi.

“Non c’è nessun bozzolo che si schiude – spiegano gli esperti – perchè quella fase è successiva e precede la nascita dell’insetto adulto. Qui ci sono uova deposte lo scorso anno che si schiudono per far nascere piccoli bachi setolosi che crescendo divorano la pianta e sviluppano un veleno urticante proprio su quella peluria. Toccarla o “fiutarla” può provocare gravi lesioni nei cani e negli animali in genere e nei bambini si possono avere reazioni cutanee molto forti”.

Ancora una volta è la prevenzione a mancare. E’ infatti possibile risolvere quasi completamente il fenomeno trattando gli alberi nel periodo di ottobre/novembre.

“Si deve operare in quella stagione perchè le larve sono più piccole – spiega Marco Corzetto, docente dell’istituto agrario Marsano e tecnico del verde – e con il trattamento per endo-terapia, con sostanze che uccidono le larve, ne basta una quantità inferiore che si inietta nel tronco e si raccoglie nelle foglie e nelle parti che mangiano i bruchi, morendo”.

La presenza dei bruchi nei parchi e nei giardini testimonia quasi certamente un mancato intervento preventivo e i proprietari degli alberi sono responsabili della loro cura e manutenzione anche nei confronti di eventuali incidenti.
In parole povere se un animale o un bambino subiscono un danno dalle processionarie possono essere costretti a risarcire il danno causato.

In caso di contatto con la pelle dei bambini si deve impedire che i piccoli si tocchino gli occhi o che portino le dita in bocca e possibilmente lavare la parte colpita con molta acqua.
Se si verificano reazioni molto forti è meglio contattare un medico o correre in ospedale.
Per gli animali la situazione è più complicata perchè i cani vengono spesso colpiti al naso, la cui mucosa è molto delicata, o alla bocca.
Per precauzione si può lavare la parte con molta acqua ma è consigliabile una visita urgente da un veterinario.