Genova – Riprende quota l’ipotesi dell’uso degli esplosivi per la demolizione del troncone est di ciò che resta del ponte Morandi. Dopo i dubbi dei mesi scorsi, dovuti alla possibilità della presenza di amianto nei campioni di materiale di costruzione del ponte Morandi, si torna a parlare della eventualità che l’enorme struttura ancora dotata di stralli (i più complessi da demolire senza esplosivo) possa essere abbattuta con micro cariche.
Tra oggi e domani, infatti, dovrebbero essere pubblicati sul sito della struttura commissariale i dati inerenti i risultati delle analisi sui materiali e se non sarà stata trovata traccia del pericoloso materiale, che l’Organizzazione mondiale della sanità definisce “sempre potenzialmente cancerogeno” al di là del quantitativo presente nell’ambiente, la Commissione Esplosivi della Prefettura potrà tornare sull’argomento e decidere se dare o meno il via libera alla demolizione con esplosivo.
A formulare i dubbi più forti sono i Comitati dei residenti della zona interessata dai cantieri e che più volte hanno espresso perplessità sull’uso dell’esplosivo e, con un esposto alla magistratura sul rischio temuto, hanno di fatto bloccato la procedura sul lato ovest del troncone, poiché erano state trovate tracce di amianto nel materiale di costruzione del ponte.
Riscontri che avevano di fatto “obbligato” la commissione responsabile a dire “no” alle micro cariche che avrebbero potuto disperdere nell’aria polveri contenenti amianto e quindi potenzialmente cancerogene.
Dubbi che i Comitati mantengono considerando che difficilmente i materiali di costruzione del lato est del ponte Morandi possano essere “diversi” da quelli del lato ovest.
Ma tra oggi e domani arriverà la risposta delle analisi e l’ipotesi dell’uso dell’esplosivo tornerà ad essere valutata dagli esperti che, come priorità, hanno certamente quella della salvaguardia della salute dei Cittadini.