Le guardie zoofile volontarie della Protezione Animali hanno allertato la Guardia Costiera e il corpo dell’animale, portato a riva, è stato recuperato dagli operatori del Comune.
Secondo l’Enpa il cinghiale potrebbe essere finito in mare lungo un torrente, forse il Sansobbia, e affogato poi per qualche ferita, forse in terra, precedentemente subita.
In un comunicato, l’Enpa sottolinea: “L’ennesima povera vittima di una politica venatoria assurda, imposta negli anni Ottanta e Novanta in cui, per avere prede sicure per la caccia, vennero liberati cinghiali provenienti da allevamenti dell’Est Europa e caprioli dal nordest italiano, per farli crescere come numero come poi, dopo alcuni tentativi iniziali falliti, avvenne; quel che è ancora più assurdo è – secondo l’Enpa savonese – che nessun partito politico, a parte il Movimento 5 stelle, addebiti l’attuale presenza di ungulati alla responsabilità dei cacciatori e delle loro associazioni e i danneggiati, soprattutto agricoltori e contadini, non abbiano finora attivato class-action contro di loro“.