Genova – Un sistema di allarme che suona con una potente sirena se il parcheggio per disabili viene occupato da una vettura non autorizzata.
Il curioso apparecchio verrà testato per un anno da un campione di dsabili e potrà diventare obbligatorio in tutti i parcheggi destinati alle persone con disabilità.
Debutta a Genova il sistema di protezione dei parcheggi delle persone con disabilità, per evitare la sosta “distratta” dei non autorizzati.
Si tratta di una specie di antifurto che attiva una sirena quando qualcuno parcheggia abusivamente in uno stallo riservato.
Nei giorni scorsi sono stati installati dieci apparecchi in altrettanti stalli, che saranno in sperimentazione gratuita per il Comune di Genova per un anno.
A richiedere l’attivazione del progetto era stata la Consulta comunale dei disabili e il Comune ha sottoscritto un protocollo d’intesa con Aci Infomobiliy spa.
Attualmente a Genova ci sono 220 stalli personalizzati, assegnati cioè a un disabile particolare, a cui si aggiungono 1050 stalli liberi, sui quali possono parcheggiare tutti i titolari di contrassegno.
La sperimentazione riguarda dieci stalli personalizzati nei diversi Municipi, in via Vesuvio, via Molassana, via Ilva, via Voltri, corso Martinetti, via Monte sei Busi, via Gorizia, viale Centurione Bracelli, corso Firenze, via Bertuccioni.
La scelta è caduta su alcuni degli stalli per i quali la Polizia Locale ha ricevuto più segnalazioni di occupazione abusiva.
Come funziona
Il dispositivo viene installato a terra, nello spazio sosta riservato, e tramite un sensore collegato al Wi-Fi verifica l’occupazione dell’area da parte di un autoveicolo, attivando un segnale sonoro in presenza di veicoli non autorizzati. L’allarme si interrompe quando il parcheggio viene liberato dal trasgressore o quando viene disattivato con il telecomando abilitato fornito in dotazione al titolare della concessione.
Si tratta di un sistema che non ha ingombri particolari e non ha effetti sul paesaggio, trattandosi di una piastra di 30 centimetri per lato, installata al centro dello stallo sul marciapiede. Il sensore conosciuto come Place4Me o Tommy (quest’ultimo dal nome del figlio disabile dell’ideatore) ed è offerto da un raggruppamento costituito dalle aziende Bridge 129 srl e Renewia Spa, che si è aggiudicato la gara indetta da Aci Infomobility spa per l’assegnazione all’utilizzo del brevetto di dissuasione della sosta abusiva.
HPARK
E’ un altro progetto innovativo che riguarda gli stalli disabili a Genova. L’ufficio posteggi disabili della direzione Mobilità del Comune insieme con l’ufficio informatico ha avviato una mappatura puntuale, su tutta la città, degli stalli disabili, georeferenziandoli.
Uno degli obiettivi è di pubblicare la mappa sul sito del Comune di Genova, per poter informare in tempo reale le persone con disabilità della disponibilità di posteggi auto. Ma sono anche altri gli sviluppi allo studio, come attivare un sistema di controllo diffuso da remoto per impedire la sosta abusiva.
”La sperimentazione – spiega la disability manager del Comune di Genova, Cristina Bellingeri – in atto in questi giorni sta andando molto bene. I volontari sono soddisfatti di questo sistema che gli permette di arrivare a casa e trovare sempre il loro posteggio libero. A questi primi dieci stalli dotati di Tommy installati nelle vie di Genova dove era maggiore l’occupazione abusiva del parcheggio riservato alle persone disabili, se ne aggiungeranno presto altri. Vogliamo che tutti i nostri concittadini disabili possano godere appieno di un loro diritto alla mobilità”
“Pensiamo a Genova come una città accessibile, accogliente e ospitale per tutti, a partire dalle persone con disabilità, ma anche come una città aperta all’innovazione e alla sperimentazione – dice l’assessore Matteo Campora –. Per questo siamo contenti di lanciare quest’iniziativa, pensando che le nuove tecnologie potranno aiutarci sempre meglio a garantire servizi e, come in questo caso, i diritti dei cittadini. Quest’iniziativa si associa alle altre che stiamo portando avanti, come la verifica dei contrassegni, per evitare fenomeni di inciviltà”.