Giustizia

Genova – Non dovrebbero avvalersi del rito abbreviato che concede sconti di pena in cambio della ammissione di colpevolezza e rischieranno sino a 12 anni di reclusione i ragazzi che, insieme a Ciro Grillo, figlio del comico genovese, sono accusati di violenza sessuale di gruppo ai danni di una studentessa italo-norvegese di 17 anni.
Lo scrive l’agenzia ANSA citando fonti vicine alle famiglie dei 4 giovani indagati dalla procura di Tempio Pausania, in Sardegna, sui fatti denunciati dalla presunta vittima che afferma di essere stata violentata nella casa di Beppe Grillo lo scorso 17 luglio.
Una decisione che dovrebbe essere comunicata ufficialmente nelle prossime ore e che sembra confermare l’intenzione dei giovani di ribadire la loro innocenza a costo di rischiare la condanna a 12 anni in caso di riconoscimento della colpevolezza.
I quattro ragazzi potrebbero invece chiedere il rito abbreviato ammettendo la loro colpevolezza e garantendosi uno sconto di pena di almeno un terzo.

Altri due giovani che quella notte si sarebbero trovati nella villa di Grillo e che sono indagati con gli altri avrebbero invece deciso per il rito abbreviato.

I quattro ragazzi genovesi (Ciro Grillo, Vittorio Lauria, Edoardo Capitta e Francesco Corsiglia) sono accusati di avere violentato la studentessa 17enne dopo una serata passata in discoteca in Costa Smeralda. Secondo l’accusa l’avrebbero costretta a bere e poi avrebbero abusato di lei più volte. La studentessa era in compagnia di un’amica. In tre Capitta, Lauria e Grillo, avrebbero fatto anche foto oscene con la seconda ragazza che dormiva sul divano. E anche per questo sono accusati di violenza sessuale.