Genova – Anche il Gruppo Grimaldi, primo armatore italiano, attacca il progetto per lo spostamento del polo chimico da Multedo nell’area di Ponte Etiopia, nel porto di Genova e parla senza mezzi termini di un “rischio Beirut” riferendosi alla terribile esplosione che ha raso al suolo alcuni quartieri della città libanese.
Un colpo di scena nell’intricatissimo “caso” dello spostamento dei depositi chimici di Carmagnani e Superba che, dopo la forte opposizione del quartiere di Sampierdarena, pronto alle barricate pur di impedire la creazione di depositi ad alto rischio a breve distanza dalle case, vede schierarsi anche il gruppo armatoriale più grande d’Italia e con fortissimi interessi nel Porto di Genova.
Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Secolo XIX, infatti, Grimaldi avrebbe parlato di timori di “un’altra Beirut” riferendosi all’ipotesi di spostamento annunciata dal sindaco Marco Bucci durante una infuocata assemblea pubblica al centro civico Buranello di Sampierdarena.
Secondo il gruppo armatoriale, insomma, lo spostamento nell’area di Ponte Somali dei depositi, che aumenterebbero anche di dimensione, comporterebbe il rischio di una violentissima esplosione come quella che ha distrutto parte della città libanese, con decine di morti e interi quartieri rasi al suolo.
Mentre è atteso per domani, giovedì 23 dicembre, il sit in di protesta dei lavoratori portuali contro l’ipotesi di spostamento del polo chimico, si attende l’esito dell’esame delle altre 4 offerte avanzate da altrettanti soggetti interessati all’area di 77mila metri quadri di Ponte Somalia tra le perplessità dei Comitati contrari al Polo Chimico che non comprendono come sia possibile che il sindaco Marco Bucci abbia presentato il progetto come “cosa fatta” mentre non sussistono ancora le condizioni per poterlo affermare.
Il tutto mentre i Comitati dei Cittadini ricordano che esiste anche la cosiddetta “opzione zero” ovvero l’allontanamento dei depositi dalla città senza dover scegliere quale quartiere e quale popolazione dovrà subire il rischio evidente di avere sostanze chimiche potenzialmente pericolose a breve distanza dalle abitazioni.