carabinieri

Recco – Dovrà spiegare parecchie cose al giudice che segue il suo caso il ragazzo di 20 anni accusato di fabbricare esplosivi e ordigni potenzialmente letali a Recco.
A individuarlo e arrestarlo i carabinieri di Recco che da qualche tempo indagavano su misteriose forti esplosioni all’interno di un edificio abbandonato che si trova in centro.
Grazie ad un appostamento i militari sono riusciti a bloccare il giovane mentre usciva dal’edificio con il volto coperto ed armato di un coltello.
Nella sua abitazione sono stati trovati ordigni esplosivi e tutto il materiale per fabbricarli, dalla polvere da sparo a sostanze molto pericolose proprio perché utilizzate per fabbricare esplosivi e ordigni.
Secondo le accuse il ragazzo fabbricava gli ordigni e li faceva esplodere nell’edificio in occasione di feste con lancio di fuochi artificiali o di temporali, nel tentativo di nascondere i boati ma anche per “mettere alla prova” le capacità di comandare le esplosioni nei momenti opportuni.
In un altro magazzino nella disponibilità del ragazzo sono stati trovati altri esplosivi e ordigni già pronti e fabbricati con tubi di metallo e persino con caffettiere.
Il box è stato bonificato dagli artificieri per la pericolosità dei materiali nascosti al suo interno.
Ora il giovane dovrà spiegare come mai fabbricasse esplosivi senza nessuna autorizzazione e a cosa servisse quella “passione”.
Nel frattempo le indagini proseguono per ricostruire i movimenti del giovane e per verificare se nella zona sono avvenuti attentati esplosivi o se il giovane sia in collegamento con gruppi estremisti o bande criminali.