Genova – Nuovo colpo di scena nel processo per il crollo di Ponte Morandi, costato la vita a 43 persone ed enormi danni alla città. Secondo quanto riportato dal quotidiano genovese Il Secolo XIX, infatti, Autostrade per l’Italia e Spea Engineering avrebbero intenzione di “patteggiare” offrendo anche un ulteriore risarcimento di 30 milioni di euro allo Stato italiano.
Le due aziende – Concessionaria e impresa incaricata dei controlli sulle strutture – uscirebbero dal processo “ammettendo” la loro responsabilità e pagando un risarcimento che andrebbe ad aggiungersi ai 50 milioni già versati a molti dei parenti delle vittime.
Una “mossa” che eviterebbe ulteriori pesanti conseguenze per l’azienda che, al momento, rischia ancora di veder revocata la concessione autostradale nonostante l’accordo già concluso (ma non firmato) con lo Stato per la cessione di gran parte delle quote di controllo.
Una notizia che, se confermata, avrebbe conseguenze molto pesanti per i 59 imputati nel processo perché le aziende – anch’esse sotto processo – ammetterebbero di fatto una responsabilità in quanto avvenuto “spianando” la strada alle accuse di omicidio stradale plurimo, falso, disastro e attentato alla sicurezza dei trasporti.
Nei prossimi giorni emergerà la scelta delle aziende e la eventuale decisione del Tribunale di Genova.