Genova – Il processo per il crollo del ponte Morandi potrebbe riservare il primo “colpo di scena” con il patteggiamento di Autostrade per l’Italia e Aspi per chiudere la vertenza pagando 30 milioni di euro e a Roma la Corte dei Conti sta esaminando la trattativa per l’acquisto, da parte dello Stato e Cassa Depositi e Prestiti di quote di Aspi e di parte del debito che il crollo ha causato insieme alla morte di 43 persone.
La notizia suscita grande sofferenza nei familiari delle vittime che hanno deciso di scrivere alla Corte dei Conti chiedendo che venga garantita la Giustizia e il rispetto delle Leggi.
Ecco il testo della lettera inviata da Egle Possetti, portavoce del Comitato Ricordo delle Vittime di Ponte Morandi:
“Con riferimento all’accordo fra la società ASPI e CDP unito ad una cordata societaria, attualmente in esame presso i Vostri uffici, sono a scrivere alcune osservazioni con il cuore.
Sono la Presidente del Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi, da oltre tre anni lottiamo con dignità, referenza e rispetto per avere la giustizia che i nostri cari meritano, attendiamo fiduciosi l’esito processuale, attendiamo fiduciosi che le nostre istituzioni pubbliche possano dare un segno importante che ci faccia ancora sperare.
Abbiamo assistito a promesse rispetto alla Revoca della Concessione autostradale con ASPI abbiamo assistito alla scarsa volontà di trovare altre soluzioni percorribili esistenti, a valle degli eventi, unitamente ad altre associazioni abbiamo anche presentato presso la Procura della Repubblica di Roma esposti in merito alla situazione patrimoniale della società, siamo certi che questo accordo leda profondamente l’erario e sia la conferma che in Italia chi commette gravi errori, od addirittura reati definiti anche da un probabile patteggiamento, non abbia nessun tipo di penalizzazione, anzi possa addirittura uscirne vincitore ed oltre che godere di tutti gli ingiusti utili passati con le gravi e manifeste manchevolezze, goda ancora di questo vergognoso introito.
Abbiamo avuto conoscenza di un previsto incontro di chiarimento presso i Vostri uffici con le parti a valle di questa ipotesi di patteggiamento, speriamo vivamente che questo non sia il tracciato di un’approvazione dell’accordo, che non sia il preludio di una nuova ed imperdonabile vergogna italiana.
Non abbiamo parole per definire il nostro dolore, non abbiamo parole per definire la nostra tristezza nel vedere un probabile nuovo “omicidio” delle nostre famiglie, non abbiamo parole per definire quanto ci sentiremo soli se questo accordo dovesse diventare definitivo, non ci vogliamo neanche pensare.
Noi speriamo che la ragione, l’equità e la giustizia possano prevalere, se questo accordo passerà mi vergognerò per tutta la vita di essere italiana.
Siete l’ultimo ostacolo alla marea nera, speriamo abbiate la forza di fermarla”.