Trenette al pestoGenova – Verrà presentata domani, giovedì 15 dicembre, alle ore 17, presso la Biblioteca Universitaria di via Balbi 40 la ristampa anastatica del ricettario “Cuxinëa Zeneize”, il volume interamente scritto in lingua genovese pubblicato a Buenos Aires nel quartiere della Boca nel 1945.
La riedizione della casa editrice De Ferrari è a cura di Luca Sessarego, membro della Consulta Regionale Ligure dell’Emigrazione e vice presidente dell’associazione “Liguri nel mondo”, con prefazioni dell’assessore regionale all’Emigrazione Andrea Benveduti e Pietro Sorba, giornalista enogastronomico, ambasciatore di Genova nel mondo.

“Il casuale ritrovamento di un ricettario stampato a Buenos Aires nell’anno 1945 e scritto interamente in lingua genovese, rigorosamente stampato nella tipografia di un genovese, Maggiolo, sita nel quartiere “Zeneize” della Boca, ci ha spinti a pensare ad una riedizione di tale curiosa pubblicazione, ispirati sia dal fatto che dall’altra parte dell’oceano si pubblicasse ancora un volume scritto nella nostra lingua madre, sia per la peculiarità di ritrovare trascritte in Argentina numerosissime ricette della nostra tradizione rielaborate e mantenute vive dalla nostra comunità stabilita in quel paese così lontano, ma per certi versi così vicino a Genova – racconta Luca Sessarego – Tutt’oggi in Argentina si mangia la “fainà”, così definita con il termine prettamente ligure rimasto invariato nell’esportazione oltreoceano, e ancora, seppur con grafie e pronunce storpiate e ricette rielaborate, si mangiano i “panzoti”, la “fugazzetta”, i “tallarines”, il “pesto”, e tante altre pietanze a noi note e tanto care ai nostri emigranti da diventare piatti integrati nella tradizione culinaria degli argentini, che spesso le considerano proprie a tal punto da ignorarne la vera origine”.

“Il cibo è cultura, oltre ad essere occasione di incontro e scambio è uno dei maggiori richiami all’identità di un popolo, insieme alla lingua. Come una poesia esso evoca emozioni e sentimenti, sentimenti dei luoghi, sentimenti di appartenenza – sottolinea l’assessore regionale all’Emigrazione Andrea Benveduti – La scelta di pubblicare, nel ’45, in lingua genovese, non è irrilevante: se si pensa che spesso i discendenti di seconda, terza e anche quarta generazione magari non parlavano italiano ma il genovese sì, come lingua madre appresa e usata in famiglia. Salutiamo perciò con particolare favore la ristampa anastatica de “A Cuxinëa Zeneize”, curata dall’associazione Sessarego nel mondo col contributo di Regione Liguria, che ci rimanda alla storia della nostra emigrazione, alle sue speranze, sogni, realizzazioni in una sorta di “ma se ghe penso” di ritorno, che, anche come amministrazione regionale, incentiveremo con un pacchetto di aiuti e sostegni che possa favorire il reinsediamento dei liguri di prima, seconda o terza generazione sparsi per il mondo”.