Luigi Attanasio Liguria – E ampiamente positivo il bilancio del numero di nuove imprese nate nel corso del 2022 rispetto a quelle cessate. In provincia di Genova sono nate 329 imprese in più nel 2022 mentre in Liguria l’aumento è stato di ben 824
In provincia di Genova sono 84.881 le imprese iscritte alla Camera di Commercio nel 2022 e il saldo tra iscrizioni e cancellazioni è positivo per il secondo anno consecutivo dopo il 2020.
A distanza di due anni, lo shock impresso dalla pandemia sulla natalità e mortalità delle imprese sembra essersi riassorbito: dopo il brusco stop del 2020 (quando il saldo si fermò a -314) e il rimbalzo del 2021 (+763), con il 2022 il bilancio tra aperture e chiusure si attesta su valori lievemente inferiori rispetto al 2021, ma ancora decisamente alti rispetto alle medie degli ultimi anni, attestandosi a 329 attività in più tra gennaio e dicembre. A questo saldo corrisponde una crescita dello 0,38% che, al netto del +0,89% del 2021, rappresenta il secondo miglior dato nell’ultimo decennio.
Spostando l’attenzione sui flussi (aperture di nuove imprese e chiusure di imprese esistenti), si registra una diminuzione delle nascite rispetto al 2021 (-3,90%) e una crescita delle cessazioni (+7,67%), con valori assoluti di 4.091 iscrizioni e 3.762 cancellazioni.
Dall’analisi dei settori produttivi, il contributo più rilevante viene dal settore delle costruzioni con un saldo dello stock pari a +342 imprese, grazie anche al bonus per le ristrutturazioni edilizie; seguono le attività immobiliari (+69), le attività professionali scientifiche e tecniche (+65), il turismo (+49), i servizi di informazione e comunicazione (+39) e le attività finanziarie e assicurative (+29); sono di segno negativo il commercio (-324), le attività manifatturiere (-52) e l’agricoltura (-28).

“A Genova, come su tutto il territorio nazionale – commenta il Presidente della Camera di Genova Luigi Attanasio – il risultato del bilancio fra aperture e chiusure nel primo anno post pandemia è positivo (+329 imprese) ed è trainato prima di tutto dalle costruzioni ma anche dall’immobiliare, dal turismo, dalle professioni e dai servizi in genere, a conferma del fatto che il terziario avanzato resta il settore in maggior crescita della nostra economia”

“Non possiamo che esprimere soddisfazione per i dati sulle imprese liguri diffusi oggi dalle Camere di Commercio, che per la provincia di Genova descrivono il 2022 come il secondo miglior anno del decennio per il saldo tra chiusure e aperture di nuove imprese e che, anche a livello regionale, indicano un saldo tra iscritte e cessate dal segno positivo: numeri importanti, prova evidente che la Liguria è ripartita a pieno ritmo dopo gli anni difficili della pandemia”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, commentando i numeri inerenti alla Liguria nello studio elaborato da Movimprese e basato sui dati raccolti dal Registro delle imprese delle Camere di Commercio. “Un risultato più che positivo anche per il mercato del lavoro e per l’occupazione che dimostra la solidità del tessuto economico ligure – continua il presidente – Il sostegno all’impresa, insieme a quello alle famiglie, è uno dei capisaldi degli investimenti di Regione Liguria e sta dando buoni frutti, nonostante le difficoltà legate alla guerra in Ucraina e le tensioni sui prezzi dell’energia”.

Il tasso di crescita della numerosità delle imprese a livello di aree geografiche evidenzia come il dato di Genova (+0,38%) sia inferiore rispetto a quello regionale (+0,51%), del Nord-Ovest (0,86%) e a quello nazionale (0,79%). (Fonte: elaborazione dell’Ufficio Statistica e Prezzi della Camera di Commercio di Genova su dati Infocamere)

Liguria
In Liguria le imprese registrate sono 159.807 e il saldo tra iscritte e cessate è pari a +824 imprese: il tasso di crescita è pari allo 0,51%. Entrambi gli indicatori risultano i migliori negli ultimi 10 anni, al netto di quelli registrati nel 2021.
Dall’analisi dei settori produttivi risultano con un saldo dello stock particolarmente positivo le costruzioni (+698), il turismo (+148), le attività professionali scientifiche e tecniche (+137) e le attività immobiliari (+123), mentre sono di segno negativo il commercio (-508), l’agricoltura (-166) e le attività manifatturiere (-18).
Queste le principali evidenze sull’andamento della demografia delle imprese nel 2022 che emergono dai dati Movimprese, elaborati sulla base del Registro delle imprese delle Camere di commercio.