Museo Mare Genova che osa, Lavoro si paga GenovaGenova – Si è svolto questo pomeriggio davanti al Museo del Mare il flash mob organizzato da Genova che osa per dire al sindaco, Marco Bucci, che il lavoro si deve pagare.

«Quella di oggi è la prima di una serie di manifestazioni – spiegano Amanda Pederzolli e Lisanna Siligardi di Genova che osa – che ci mobiliterà fino a giugno. È scandaloso che il Comune di Genova – un Ente pubblico – cerchi una persona iper qualificata per lavorare gratis quattro giorni alla settimana per sei mesi. Il nostro messaggio è molto semplice: il comune deve pagare chi lavora».

Ma il lavoro è gratuito anche per alcuni grandi eventi come ad esempio l’Ocean Race:

«Abbiamo scoperto – spiegano gli organizzatori – che in vista della The Ocean Race si cercano “volontari” per gestire gli eventi e il villaggio che sarà allestito alle fiera del mare. Le mansioni sono le più diverse: registrare i partecipanti, dare informazioni ai turisti, distribuire materiali ma anche raccogliere prodotti foto e video e in alcuni casi è “richiesta la piena padronanza della lingua inglese o di altre lingue straniere”. Ovviamente, tutto gratis».

Questa mattina, Genova che osa ha richiesto le delibere riguardanti l’Ocean Race per capire a quanto ammonta l’impegno economico del Comune e quante posizioni di lavoro volontario saranno richieste e con quali mansioni.
Contemporaneamente hanno fatto richiesta formale di accesso agli atti per avere maggiori informazioni sul numero di persone registrate come volontari in Comune e con quali competenze, e quali progetti sono stati offerti da quando Bucci si è insediato come sindaco.

«Mesi fa abbiamo realizzato un dossier sul lavoro giovanile a Genova e abbiamo ascoltato la voce di centinaia di ragazze e ragazzi: la situazione è estremamente grave – spiegano Amanda Pederzolli e Lisanna Siligardi – Dalla ricerca è emersa una situazione di carichi di lavoro eccessivi uniti a paghe basse e spesso in nero ma anche di veri e propri abusi e molestie, in particolare sulle donne».

«La richiesta di lavorare gratis – spiegano a Genova che osa – con la scusa della formazione o del fare esperienza, è ormai la prassi. Il Comune di Genova è il primo responsabile e sfrutta l’impegno dei giovani per gestire i grandi eventi, nonostante questi dispongano di budget milionari. Per questo nei prossimi giorni lanceremo una petizione per fare pressione sul sindaco Bucci affinché il comune paghi chi lavorerà per gestire il prossimo grande evento: l’Ocean Race».

Al flash mob odierno hanno partecipato anche i ragazzi dell’Unione degli Studenti.