Circo protesta GenovaGenova – Un presidio di protesta contro l’uso degli animali nei circhi e per chiedere che il Comune adotti un regolamento che preveda l’impegno dei circensi al rispetto di specifiche norme contro lo sfruttamento degli animali, la detenzione in strutture non idonee e a mettere in campo tutte le misure necessarie per garantire agli animali la massima libertà e tutela.
Ad organizzarlo, per venerdì 31 marzo, in piazzale Kennedy, la galassia animalista composta da associazioni e volontari, che protesta contro l’arrivo in città del circo con un centinaio di animali, tra i quali anche molte specie esotiche.
Animalisti Genovesi, insieme a tanti attivisti e associazioni (LAV, Gaia Animali e Ambiente, La Collina dei Conigli), saranno presenti il giorno dell’inaugurazione dalle 16.30 alle 21 per spiegare ai cittadini genovesi la loro posizione contraria all’utilizzo degli animali nei circhi e per il divertimento degli umani.

“Ricordiamo – spiegano gli organizzatori della protesta – che oltre seicento psicologi di tutto il mondo hanno sottoscritto un documento, proposto dalla Dottoressa Annamaria Manzoni, impegnata nell’ambito della tutela minorile, nel quale si esprime preoccupazione per la presenza di bambini agli spettacoli che impiegano animali: vedere adulti ridere di chi è sfruttato e privato della propria libertà può portare al mancato rispetto per tutti gli esseri viventi e a percepire come normale la violenza su chi è ritenuto diverso, debole, inferiore”.

“I bambini amano gli animali – spiegano ancora gli ambientalisti – e vogliono andare al circo solo per poterli vedere da vicino. Sta a noi adulti raccontare loro delle famiglie a cui sono stati sottratti, di come quelli nati in cattività non conosceranno mai i luoghi in cui dovrebbero vivere, dei metodi di addestramento cui sono sottoposti, di una vita passata tra gabbie, camion e recinti. In questo modo potremo insegnare i valori dell’empatia, del rispetto, della giustizia”.

Secondo gli organizzatori della protesta “è comunque inaccettabile snaturare gli animali, costringerli a giochetti umilianti e a continui spostamenti solo per il guadagno di alcuni e il divertimento di altri”.

Nonostante questo, e sebbene una recente ricerca abbia stimato che il 77% degli italiani è contrario all’uso di animali negli spettacoli, ancora oggi le attività circensi ricevono cospicui finanziamenti pubblici: oltre cinque milioni e mezzo di euro nel 2020.

“In attesa che venga concluso l’iter di una Legge Nazionale che vieti definitivamente lo sfruttamento di animali nei circhi – spiegano gli ambientalisti – purtroppo recentemente rinviato dal governo Meloni, chiediamo che gli enti preposti vigilino affinché tutte le norme vigenti vengano rispettate e che il Comune di Genova segua l’esempio delle tante città italiane che si sono già espresse pubblicamente contro l’uso di animali negli spettacoli viaggianti”.