Camogli (Genova) – Una pioggia di proteste, sul Comune del borgo marinaro della riviera ligure di levante dopo la decisone del neo sindaco Giovanni Anelli di rimuovere lo striscione che chiede verità e giutizia per Giulio Regeni.
Alla risposta del primo cittadino “la verità la cercheremo con i fatti e non con gli striscioni” è arrivata la replica dell’Anpi, associazione nazionale dei Partigiani italiani.
“Con questa frase – scrive l’Anpi – del neosindaco di Camogli Giovanni Anelli, eletto alla testa di una lista che si definisce “civica”, ma che sottolinea come lo striscione giallo “Verità per Giulio Regeni” , rimosso dalla facciata del Comune, fosse stato appeso per decisione della precedente giunta di centrosinistra, ci dimostra ben altro che enunciazioni generiche. Cioè che verità e giustizia, per la nuova destra – dichiarata o tale nei comportamenti e nei fatti – sarebbero un “vezzo” dello schieramento progressista. E quindi ogni gesto solidale che abbia un’eco di altre amministrazioni, di altri modi di intendere il mondo, deve andare rimosso”.
“Ci dispiace per i cittadini di Camogli – scrive ancora l’Anpi – città di storia e tradizione antifascista, dispiace per la famiglia Regeni, a cui esprimiamo come Anpi provinciale di Genova la nostra vicinanza e sostegno, come sempre. E ci preoccupa che non si facciano passi avanti concreti , al di là delle dichiarazioni di maniera, nella ricerca delle responsabilità per la brutale uccisione di Giulio”.
L’Anpi provinciale di Genova assicura che vigilerà, insieme alle sezioni territoriali, perché i valori costituzionali, anche nella libertà di espressione, vengano sempre tutelati, denunciandone ogni violazione.