semaforo intelligente corso De Stefanis MarassiGenova – Proseguono sui social le polemiche per le sanzioni arrivate ad alcuni automobilisti che hanno raccontato di aver lasciato passare ambulanze e mezzi di soccorso “sotto le telecamere” dei cosiddetti semafori intelligenti.
Le esperienze negative che emergono – denunciate attraverso account di Facebook e non solo – stanno suscitando una forte discussione e si teme che quella che potrebbe sembrare  una lacuna nella chiarezza e i casi “denunciati” possano indurre gli automobilisti a scegliere di non cedere il passo in caso di emergenza per correre il richio di dover poi affrontare i problemi di un ricorso o di una pratica burocratica dall’esito per nulla scontato.
Le segnalazioni – pubblicate su diverse pagine social – arrivano da diverse zone della città e sono accumunate dal fatto che automobilisti raccontano di aver oltrepassato la linea di stop dei semafori per far passare un’ambulanza o un mezzo con sirena.
Il gesto di civiltà, prima che un obbligo di Legge, non sarebbe passato inosservato e gli automobilisti coinvolti avrebbero poi ricevuto la sanzione a domicilio.
Alcuni, che hanno la App Io o il Fascicolo del Cittadino, raccontano di aver risolto segnalando quanto avvenuto ma c’è chi, invece, si è sentito rispondere che si deve fare ricorso presso a Prefettura (procedura gratuita ma che, in caso di soccombenza fa scattare il raddoppio della sanzione) o presso il Giudice di Pace con il pagamento di un “ticket” di circa 48 euro.
Altri ancora raccontano di essersi recati presso gli uffici di Genova Parcheggi per poter avere copia delle immagini e di essersi sentiti rispondere che i fotogrammi disponibili sono solo quelli che mostrano la “violazione” e non il periodo antecedente o successivo e che dimostra che la violazione è stata “necessaria” ad esempio per far passare un’ambulanza a sirene spiegate.
Il dibattito è forte e purtroppo in molti confermano sui social l’intenzione di non voler cedere il passo alle ambulanze, alle forze dell’ordine o ai mezzi di soccorso in genere. Una decisione che rischia di avere un impatto sulle tempistiche di arrivo dei pazienti in ospedale, spesso la differenza tra la vita e la morte di persone colpite da particolari e gravi emergenze.
In molti poi consigliano di installare a bordo dell’auto una dashcam, una telecamera di sorveglianza propria che registra quanto avviene davanti e dietro l’auto su cui viaggiamo.
In questo caso le immagini chiarirebbero, al di là di ogni dubbio, che l’emergenza era reale.
Altri ancora si domandano chi siano gli “operatori” autorizzati a visionare i fotogrammi o a salvare i video ripresi dai semafori “intelligenti”.
Una domanda lecita considerando che un agente di polizia rappresenta una “garanzia” in pù rispetto ad un semplice operatore.
Inoltre c’è chi avanza il dubbio, citando anche la normativa sulla Privacy, che un dipendente di una ditta “privata” possa aver titolo per esaminare fotogrammi e video con valenza legale.
Domande che attendono una risposta che potrebbe arrivare solo dal Comune di Genova che, sull’argomento, non ha – al momento – replicato nulla.