A Genova c’è piazza dell’Amor Perfetto, una piccola piazza nei pressi di Via degli Orefici che prende il nome da un’antica leggenda: si narra che in occasione di una visita alla nostra città del sovrano Luigi XII nel 1502, il re incontrò Tommasina Lomellini, figlia del ricco Ambrogio Lomellini (già sposa del mercante Giovanni Battista Spinola) con la quale strinse fin da subito un rapporto di profonda “simpatia” che indusse la nobildonna ad eleggere il sovrano di Francia a suo “intendyo” che nel gergo dell’amor cortese significava relazione di amore platonico, puro e perfetto, usanza quest’ultima che all’epoca veniva tollerata anche dal legittimo consorte.
L’anno successivo alla nobile dama arrivò chissà come la notizia che Luigi XII era caduto in battaglia a Cerignola e la bella Tommasina, distrutta dal dolore si trasferirà in un piccolo palazzo del centro storico dove in poche settimane, sola e sconsolata si lascerà morire di inedia.
Più tardi si scoprirà che, in realtà, il Re godeva di buona salute ma ormai era troppo tardi e la tragedia era compiuta.
Il monarca, venuto a conoscenza della morte della sua amata, nel maggio del 1505 commissionò al suo biografo Jean D’Auton la composizione di un “Complainte” nonché un “Regret du Roy” e un epitaffio che probabilmente fu inserito nella tomba della gentildonna. Oltre a ciò, essendo ritornato a Genova, volle visitare nottetempo e in incognito il palazzo dove la sua amata aveva esalato l’ultimo respiro e proprio lì, in quella piazzetta, rivolto alla finestra del palazzo degli Spinola pare che abbia esclamato: “avrebbe potuto essere un amor perfetto” e da qui, secondo la tradizione venne il nome della piccola piazza che nonostante il fascino romantico e le indubbie potenzialità turistiche, non è esattamente tra le più curate della città.