Genova – Chiedono verità e giustizia i familiari di Enrico Bruno P. il 77enne deceduto dopo un ricovero all’ospedale Villa Scassi di Sampierdarena e che, secondo una perizia di parte, potrebbe essere morto a causa di un clamoroso caso di malasanità. La perizia indica nel non aver rimosso una dentiera, ingoiata dal paziente e che ostruiva parzialmente le vie aeree, una delle cause del decesso avvenuto dopo alcuni giorni di ricovero.
A denunciare l’episodio la famiglia che si è rivolta ad uno studio legale specializzato e che sostiene che l’uomo “morì soffocato dalla dentiera”.
Secondo la ricostruzione dei familiari, ora oggetto di accertamenti, il 77enne morì soffocato dalla dentiera, che non gli era stata rimossa dopo il ricovero all’ospedale, finendo nelle vie aeree e causando uno scompenso respiratorio che, insieme ad altre presunte “colpe meiche”, portò al decesso.
Era il 27 dicembre 2019 quando Enrico Bruno P., 77 anni, venne trasportato in ambulanza in ospedale per una bronco-polmonite.
Nonostante la presenza del ponte dentale mobile fosse segnalata nella cartella clinica, una volta ricoverato, al paziente non fu rimossa la protesi e, nonostante lo stesso indicasse ripetutamente a gesti la gola, nessuno avrebbe compreso la situazione.
L’anziano – secondo la ricostruzione delle famiglia – fu sottoposto ad una prima radiografia ma, incredibilmente, anche in questo caso, i sanitari non si accorsero della dentiera. Solamente in seguito ad una seconda Radiografia e dopo giorni di interminabili sofferenze, i sanitari si sarebbero resi conto dell’occlusione e rimossero la protesi, lesionando però irrimediabilmente le vie respiratorie del paziente che, ormai debilitato, è morto dopo poco.
I parenti, che si sono rivolti allo studio legale P&P specializzato in casi di responsabilità sanitaria, hanno avanzato un procedimento presso il Tribunale di Genova, i cui periti, oltre ad evidenziare le evidenti colpe mediche, avrebbero addirittura dimostrato come, durante tutto il ricovero, il paziente fosse in uno stato di incredibile trascuratezza, per giunta debilitato da una alimentazione assistita gravemente insufficiente, con un apporto calorico e nutrizionale ridotto ad un terzo circa del fabbisogno vitale.
La relazione peritale è stata depositata nell’aprile 2023 ma, ad oggi, l’Asl 3 Genovese e il Comitato Sinistri avrebbero – secondo lo studio legale “temporeggiato” con “rimbalzo di responsabilità dietro cui si nascondono i responsabili del procedimento è ancor più insopportabile, se si tiene conto delle gravissima responsabilità accertate dai periti dal Tribunale”
I parenti sono ovviamente determinati a ottenere giustizia: “É assurdo morire in ospedale soffocati da una dentiera” – conclude la parente. “Non ci diamo pace per quanto è accaduto e vogliamo che questi errori, per i quali la Asl 3 non si è neppure scusata con noi, non si ripetano più in futuro. Il nostro Enrico Bruno è morto tra indicibili sofferenze e chi ha sbagliato deve pagare”.