Vespa velutinaGenova – Cresce l’allarme per l’espansione della vespa killer velutina e crescono i timori degli apicoltori ma anche dei tanti appassionati di escursioni e passeggiate nel verde per la possibilità di un “brutto incontro” con un nido delle pericolose e aggressive vespe orientali.
L’anno scorso, sul finire dell’estate la vespa velutina era stata segnalata in Valbisagno, a Molassana, e a Marassi Alta, zona Biscione e a Quarto Alta e Apparizione e con qualche avvistamento a Quinto e a Nervi ma questa primavera, a dimostrazione del fatto che l’insetto è ben più combattivo e diffuso di quanto si creda, le catture sono già iniziate e riguardano già le zone già note ma anche altre aree che si pensava fossero ancora libere dall’infestazione.
Le catture di questi giorni riguardano la zona di Bavari (ben tre catture), Fontanegli, Preli ma anche la zona di San Cipriano in Valpolcevera e una cattura segnalata anche a Pegli.
Gli insetti catturati in questo periodo con il metodo della bottiglia-trappola sono particolarmente importanti perché si tratta quasi certamente di Regine “svernanti” ovvero di esemplari femmina e fecondati ed in grado di fondare ognuna un nuovo nido.
La vespa velutina “nigritorax” crea infatti delle colonie “annuali” ovvero che si estinguono quasi completamente all’arrivo dell’inverno.
Dal nido autunnale, però, fuggono alcune centinaia di femmine già feconde e pronte, alla primavera successiva, a fondare una nuova colonia.
Per questo motivo gli apicoltori, gli unici a sembrare interessati all’argomento – invitano tutti a “trappolare”, ovvero a preparare bottiglie trappola utilizzando i comuni contenitori dell’acqua da almeno un litro, sui quali praticare due o tre buchi del diametro di un centimetro e da riempire con una lattina di birra (qualsiasi) e un cucchiaio di zucchero.
Esistono varianti realizzate con il vino bianco ma è preferibile la birra.
La bottiglia va legata in giardino, sul terrazzo di casa o anche alla finestra, in modo che sia esposta al sole o comunque in zona ben illuminata.
Ogni 15 giorni massimo va svuotata e il contenuto, se sono presenti grossi insetti, andrebbe fotografato per poi tornare a riempire la trappola e ricominciare il ciclo.
Sostituire ogni 10-15 giorni il contenuto (l’esca) è fondamentale perché con il tempo la birra fermenta e perde di attrattiva ma, soprattutto, perché gli insetti intrappolati diventano irriconoscibili e potremmo non accorgerci che una velutina è stata catturata.
In caso di dubbi si possono inviare le foto alle associazioni degli apicoltori (AlpaMiele e Apiliguria) ai seguenti contatti
AlpaMiele 
ApiLiguria
Oppure sulle pagine Facebook “Amici delle Api” o Vespa velutina Genova e provincia
(nelle foto esemplari di vespa velutina)
Vespa velutina San Rocco Camogli
E’ molto importante segnalare anche gli eventuali nidi di vespa velutina che si andranno a formare nelle prossime settimane. Inizialmente grandi come palline da tennis, con un solo foro nella parte inferiore, si trasformeranno con il tempo in grossi palloni, del diametro sino ad un metro e contenente anche 12-13mila vespe molto aggressive e pericolose.
In Francia, dove la vespa velutina è ormai diffusa, specie nelle province del Sud, si contano ogni anno delle vittime tra coloro che sono allergici ma anche persone che sono state aggredite da una moltitudine di vespe dopo aver involontariamente colpito o disturbato nidi di grosse dimensioni.
Anche nel caso di avvistamenti si possono usare i recapiti sopra.
(nella foto nido primario)
vespa velutina nido primario
(nido secondario definitivo)
Vespa velutina vigili fuoco Sestri Levante
vespa velutina nido