Sodalizi di genio Genova – E’ stata inaugurata questo pomeriggio a Palazzo Rosso la mostra “Sodalizi di genio”, dedicata ai preziosi volumi della collezione di Beppe Manzitti. La mostra rimarrà aperta fino al 15 settembre.
L’esposizione, a cura di Beppe Manzitti, Martina Panizzutt e Margherita Priarone con Elisa Occella ed Eugenio Pallestrini, presenta al pubblico per la prima volta un’importante selezione di libri illustrati, edizioni originali, Livres de peintres e Libri d’artista, facenti parte di una raccolta privata, percorrendo quasi due secoli di storia del libro decorato, tra Ottocento e Novecento, fino alla contemporaneità.
Attraverso i rari e preziosi volumi raccolti da Beppe Manzitti la mostra ripercorre il “cammino” del “Libro decorato” e ne vede le trasformazioni sul filo del tempo e della ricerca artistica dei maestri che lo hanno scelto come oggetto d’arte.
Circa cento i volumi esposti, da libri illustrati ottocenteschi, ancora sulla linea della tradizione e corredati da raffinate incisioni, a Libri-oggetto di grande modernità, alcuni dei quali capolavori di artisti viventi.
Cuore della mostra il “Livre de Peintre”, ossia il libro ornato con disegni realizzati ad hoc da grandi artisti per edizioni preziose, in tirature limitate, stampato su carte pregiate, spesso fabbricate a mano.
«A due anni dalla riapertura di Palazzo Rosso siamo molto lieti di ospitare questa interessante mostra, nata dalla sinergia con Beppe Manzitti, che offre al visitatore una prospettiva e uno sguardo nuovo sui libri – dichiara la consigliera delegata ai Rapporti internazionali Barbara Grosso – Visitando questa mostra dobbiamo abbandonare l’approccio classico con il libro, perché quelli che abbiamo di fronte sono vere e proprie opere d’arte, capaci di risvegliare una meraviglia che non siamo abituati a vivere».
Nato verso la metà dell’Ottocento dall’intesa creativa tra letterati, artisti e illuminati editori – da qui il titolo della mostra, “Sodalizi di genio” – il Livre de peintre diventa presto uno spazio di sperimentazione per artisti e correnti emergenti. Tra le prime, in mostra, l’edizione del 1876 dell’Après-midi d’un faune di Mallarmé arricchita da disegni di Edouard Manet.
A cavallo tra Otto e Novecento, la grande stagione del Livre de peintre costituirà un’importante occasione per impressionisti, simbolisti, cubisti, fauves, surrealisti ed espressionisti, oltre a dadaisti e futuristi che lavoreranno soprattutto sulla “destrutturazione” della parola scritta sulla pagina, scomposta e impaginata con nuovi e inediti equilibri. A cogliere la potenzialità del ‘libro decorato’ editori come il francese Ambroise Vollard (1867-1939), il greco Tériade (1897-1983) e lo svizzero Albert Skira (1904-1973) che, nella fremente Parigi, sosterranno artisti come Bonnard, Denis, Redon, Derain, Dufy, Picasso, Maillol, Matisse, Léger, De Chirico, Ernst, facendoli confrontare con autori come Flaubert, Daudet, Balzac, Beaudelaire, Mallarmé, Verlaine, Apollinaire, Tristan Tzara.
Con l’espressione Libro d’artista si indica, invece, un prodotto artistico in cui è prevalente, se non addirittura esclusivo, il ruolo dell’artista nella creazione e composizione materiale dell’oggetto-libro: siamo ormai nella seconda metà del Novecento ed è questa la storia ancora attuale e contemporanea, nelle sue mutevoli forme, del libro moderno concepito come “opera d’arte”. In mostra opere di Calder, Hockney, Paladino, Boetti, Pomodoro, Isgrò (sua anche la prefazione al catalogo).
Per i Musei di Strada Nuova questa mostra rappresenta un salto in avanti rispetto ai termini cronologici che caratterizzano le proprie collezioni, ma è allestita negli spazi delle vetrine novecentesche di Franco Albini, che tante volte hanno ospitato altri capolavori su carta della città, delle collezioni grafiche, di disegni e stampe, e topografiche, che invece spaziano dal Cinquecento fino all’Ottocento e Novecento, arrivando alla contemporaneità

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