Roma – Ore difficili per Papa Francesco che nella giornata di oggi ha avuto un brusco peggioramento delle condizioni di salute nell’ambito del ricovero per una brutta bronchite asmatica che potrebbe essere peggiorata in polmonite.
Dopo il miglioramento degli ultimi giorni, infatti, con il pontefice in grado di respirare autonomamente e di alzarsi e fare colazione, arrivano invece notizie molto meno confortanti che parlano di ricorso alla ossigeno terapia, di brusco calo delle piastrine del sangue e di un quadro che avrebbe fatto decidere per la prognosi riservata.
Negli ultimi giorni il Papa, da sempre affetto da problemi respiratori causati dall’asma di cui soffre da anni, aveva cambiato per ben tre volte la terapia a base di antibiotici, segno di una resistenza farmacologica dei batteri patogeni che stanno causando una bronchite e probabilmente una polmonite bilaterale.
I farmaci nuovi sembravano avere effetto e le condizioni del Papa sembravano migliorate notevolmente al punto da far emettere bollettini medici molto ottimistici rispetto ai promi momenti.
Una ricaduta o forse il risveglio di focolai di infezione prima rimasti assopiti, ha modificato in peggio la situazione al punto che è stata ripristinata la terapia con l’ossigeno per respirare meglio e il supporto di una trasfusione del sangue per agevolare il trasporto dell’ossigeno con il sangue.
A rendere preoccupante la situazione la complessità de quadro sanitario a partire da un’età nella quale sforzi cardiaci intensi come quelli delle crisi respiratorie sono statisticamente molto duri da superare.
Papa Francesco gode di robusta costituzione ma ha comunque sulle spalle moltissime primavere ed occorre tenerne conto.
Per questo i medici sono molto preoccupati e l’iniziale timido ottimismo è velocemente rientrato.