cinghiale mirino cacciaGenova – Un cinghiale ucciso a fucilate sul sentiero dell’acquedotto storico, a poche decine di metri da escursionisti impegnati in una passeggiata e nessun segnale ad avvisare del pericolo. Lo denunciano i volontari dell’associazione ambientalista Gaia Animali e Ambiente che annunciano la presentazione di un esposto formale alle autorità competenti e una segnalazione per mancato rispetto delle norme di Bio-sicurezza.
Secondo il racconto dei volontari di Gaia, questa mattina di domenica 23 febbraio 2025, diverse persone presenti sul tracciato dell’acquedotto storico hanno segnalato la presenza di cacciatori armati che effettuavano quella che sembrava una battuta di caccia di selezione al cinghiale. La presenza dei cacciatori armati ha creato allarme che si è trasformato in terrore quando un cinghiale è stato ucciso a fucilate a poche decine di metri da famigliole che passeggiavano con i cani al guinzaglio.
L’episodio si sarebbe verificato nella zona di Molassana all’altezza dell’istituto Majorana ed avrebbe creato un forte choc tra le persone presenti e forte agitazione nei cani.
“Chiederemo chiarimenti alle autorità competenti – affermano da GAIA – sia per quanto riguarda l’autorizzazione a questa battuta sia sul fatto che i colpi di fucile siano stati sparati su un percorso normalmente frequentato da molte persone, soprattutto di domenica, e in una zona urbana.”
L’associazione segnala di disporre di ampia documentazione fotografica e video che verrà inviata alle autorità.
“Segnaleremo anche il mancato rispetto delle norme di bio-sicurezza previste dalle autorità sanitarie nazionali sulla prevenzione della PSA, poiché dalle foto in nostro possesso i cacciatori risultano non avere l’abbigliamento adeguato prescritto, inoltre, fatto gravissimo, il cadavere dell’animale è stato trascinato per alcuni metri sul percorso dell’Acquedotto Storico lasciando una scia di sangue che venendo calpestata dai passanti potrebbe contribuire, nel caso di positività del cinghiale, alla diffusione del virus della peste suina africana.”
I volontari dell’associazione Gaia ricordano la pericolosità della pratica venatoria anche verso le persone, nella stagione venatoria appena conclusa il 31 gennaio sono stati 21 i morti e 37 feriti , fonte www.vittimedellacaccia.org, ma con la caccia di selezione tutto l’anno il rischio si amplia come accaduto giorni fa a Camporosso con un cacciatore gravemente ferito ad una gamba dalla fucilata esplosa da un “collega”.
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