Genova – Uscirà presto di prigione, per andare agli arresti domiciliari la donna accusata di essere tra i capi della organizzazione criminale che organizzava truffe a raffica ai danni di anziani e con la tecnica del finto incidente. Sta suscitando forti proteste e accesa discussione la decisione del magistrato che ha concesso i domiciliari perché la donna ha tre figli minori che non possono essere affidati alla nonna paterne perchè disabile.
La scelta, in linea con i principi di tutela dei bambini della donna, si scontra con le gravi accuse che le vengono rivolte e che la dipingono come senza scrupoli e dedita a commettere reati di particolare gravità per gli effetti che hanno sugli anziani, che perdono la voglia di vivere, cadono in depressione e spesso subiscono una degenerazione cognitiva grave.
La vicenda è nota: la donna, insieme al marito e ad altri malviventi, è accusata di aver organizzato numerose truffe ai danni di anziani cui veniva fatto credere che figli, nipoti o parenti prossimi avessero causato un incidente grave e che rischiano di finire in carcere se non si trova il modo di pagare una “cauzione” – che non è prevista dalle Leggi italiane o un risarcimento immediato alla persona che è stata danneggiata – altra cosa non prevista dalla nostra normativa.
I malviventi si fingono avvocati, carabinieri, poliziotti o rappresentanti legali e chiedono agli anziani di raccogliere somme di denaro, gioielli, beni da consegnare in cambio della libertà per il familiare che, pagando, evita il carcere.
Purtroppo i telefonisti – la donna e suo marito – riuscivano a far andare in confusione totale gli anziani che pagavano senza discutere e addirittura aggiungendo ai valori da consegnare, preziosi ricordi di famiglia e persino le fedi nuziali dei mariti o delle mogli deceduti o persino di parenti scomparsi in circostanze tragiche.
Reati squallidi, commessi senza alcuna pietà verso le vittime, spesso anziani soli e gà malati.
Eppure, per la Legge italiana, i figli della donna, minorenni e già senza le cure del padre, anche lui in carcere, hanno diritto di stare con la mamma e per questo la donna andrà ai domiciliari, con un braccialetto elettronico e sotto sorveglianza ma comunque in condizioni ben più agevoli rispetto alla cella di un carcere.