Genova – Torna l’emergenza Vespa killer velutina e torna la forte preoccupazione dei genovesi che si ritrovano i nidi sui terrazzi e nei giardini e non sanno cosa fare.
Gli appelli degli apicoltori sono rimasti inascoltati e l’emergenza velutina torna a ripresentarsi come previsto e annunciato alla fine dello scorso anno.
Dopo un inverno senza una seria caccia ai nidi e una primavera senza concreti interventi di mitigazione, il problema della diffusione della vespa orientale, il cosiddetto calabrone asiatico sta esplodendo e rischia di trasformarsi presto in una vera emergenza.
Dopo i ritrovamenti a Quinto, con ben 4 nidi rinvenuti nel giro di poche decine di metri, un nuovo nido è stato trovato nella giornata di ieri sul balcone di una casa del quartiere genovese di San Fruttuoso e ancora una volta l’annuncio è stato accompagnato da un florilegio di consigli sbagliati e di persone non autorizzate che si sono offerte per la rimozione.
Ricordiamo infatti che la Vespa velutina è un insetto a grande capacità invasiva e il compito di rimuovere i nidi spetta unicamente a persone autorizzate dalla Regione Liguria e che possono esibire un certificato che attesta la partecipazione ad un corso organizzato dagli organi competenti. La distruzione dei nidi deve seguire particolari procedure e chi non le segue rischia sanzioni e denunce ed inoltre, se il responsabile causa dei danni, oltre a risponderne l’esecutore materiale dell’intervento ne risponde anche il padrone di casa.
La procedura da seguire è una sola: si possono chiamare le associazioni apistiche riconosciute dalla Regione Liguria che ha organizzato i corsi di abilitazione o si chiama direttamente la sede del parco naturale delle alpi marittime ad Imperia che è delegato sempre dalla Regione a coordinare la guerra alla vespa velutina.
Purtroppo, nella passata stagione, alcune persone improvvisate hanno rimosso nidi in modo non corretto ed hanno diffuso le vespe invece di ucciderle come andava fatto.
Il nido va trattato con speciali sostanze il cui uso deve essere autorizzato e mai deve essere rimosso con le vespe dentro o, peggio, lasciandole vive sul posto.
Gli insetti possono ricostruire un altro nido e l’intervento risulterebbe nel migliore dei casi “inutile”.
Gli apicoltori, primi nella difesa dalle velutine poichè la vespa fa strage di api, consigliano piuttosto di chiamare i vigili del fuoco che conoscono le procedure e segnalano a loro volta l’intervento a personale abilitato.