Genova – Una “strategia della tensione”, attuata sui social, da parte di rappresentanti e “elettori” di centro-destra, contro la neo sindaca di Genova Silvia Salis. La denuncia il presidente Arci Walter Massa che, sulla sua pagina Facebook, pubblica una analisi di ciò che, a suo parere, starebbe avvenendo sui social più diffusi. Una sorta di campagna, organizzata o meno è tutto da stabilire, per “colpire” l’operato della sindaca a meno di due mesi dall’insediamento.
Secondo Massa risulterebbe evidente una anomala concentrazione di commenti, post, critiche più o meno argomentate, da parte di semplici cittadini di centro-destra, probabilmente delusi dall’esito del voto ma anche di esponenti di spicco della passata amministrazione che dopo aver in qualche modo “governato” la città per otto anni, sembrano aver scoperto solo ora la ricetta per ogni male.
“Sono un osservatore della mia città e delle sue dinamiche – spiega Massa sul suo profilo Facebook – certamente distante fisicamente ma non per questo meno coinvolto.
La distanza lunare in termini fisici mi permette di leggere e vedere una serie di cose con un impatto minore sulla mia tenuta psicologica e sul mio senso di appartenenza.
Ne è riprova la mia totale assenza dall’ultima campagna elettorale (per la prima volta dopo tanti anni), nonostante la netta e chiara volontà della necessità per Genova e i/le genovesi di un cambio di passo, peraltro annunciato dai risultati delle ultime tre tornate elettorali in cui il cdx ha sempre perso.
E dunque osservo con attenzione le prime mosse della nuova Sindaca (non la
Invidio per nulla) e osservo le contromosse di chi ha governato Comune e Regione, in tandem, per oltre 8 anni portando questa città alle condizioni in cui è e a nulla valgono i richiami ai governi di centro sinistra dal 1975 in poi. Altri tempi, altre epoche, altri partiti e soprattutto altra classe dirigente.
Mi scatta una velata compassione, anche un po’ di tenerezza in taluni casi, per i commenti che leggo da parte del cdx e dei suoi animali da tastiera che riescono ad accusare la neo sindaca di tutte le nefandezze possibili nonostante sia stata eletta (ripeto dopo 8 anni di governo cdx ininterrotto) da neppure 2 mesi. E avendo contro una Regione e un Governo…
E allora, chi con toni più gentili fumandosi una sigaretta in pausa (da che non si sa) chi con toni sguaiati di chi rosica come pochi perché non ha più la poltrona e deve tornare a lavorare bontà sua, noto una “strategia della tensione” in atto, soprattutto in questo non mondo che sono i social, dove tutto viene amplificato e spesso distorto pur di distrarre e impaurire. Un noto politico non rieletto alle ultime elezioni ha addirittura scritto che la Giunta Doria aveva lasciato 1 miliardo di euro di buco, qui sui social, notizia che ha dato solo oggi ovviamente. L’avessi avuta prima questa chicca sarei andato al posto suo alla Corte dei Conti per denunciare la cosa nonostante il mio incondizionato sostegno politico e umano a quel galantuomo che è e rimane Marco Doria.
Uso questo termine “strategia della tensione” non casualmente, so che a parti della maggioranza politica del Paese richiama antichi fasti ma la uso anche perché è una strategia più complessiva e che ha però ha permesso in questi anni di scambiare la percezione per realtà. Spesso e volentieri e gli esempi si sprecano e vanno – non casualmente – dalla percezione dell’insicurezza, alla percezione dell’immigrazione, alla percezione dei giudici comunisti, alla percezione della sanità che funziona.
Non ho consigli da dare a nessuno (chi sono io?) ma dalla mia sperduta pagina Facebook – sperduta nel sistema solare – mi piace ogni tanto prendere il cannocchiale e guardare da lassù la mia città, farmi due risate per le cose che leggo e sperare che la macchina della strategia della tensione, s’inceppi di fronte all’inettitudine della classe politica del cdx che in questi 8 anni, che piaccia o no, ci ha portato fin qui a suon di fuochi d’artificio, pesto e focaccia. Che amiamo e amavano già da prima del ritorno dei Dogi”.
Quella che fa Massa è una analisi comprensibilmente “di parte” poiché da sempre esponente e portatore di valori più vicini al centro-sinistra che ai “rivali” e tuttavia basata su una innegabile “iperattività” di ex assessori, esponenti politici e persino di ex presidenti di Municipio, sui social.
Quanto vi sia di “campagna elettorale infinita” e quanto di semplice “scoperta” dell’uso dei social, non è dato sapere.
Di certo le “folle” che un tempo si radunavano in piazza e nelle sedi di partito non sono più le stesse e cambia la modalità della comunicazione, spesso cadendo nell’errore di credere che 20 like tra il proprio pubblico, già ridotto a “bolla” dagli algoritmi dei social, siano un “plebiscito” mentre occorrerebbe ricalibrare tutto su base “cittadina”.
Vero è che, già nella fase della campagna elettorale, chiunque abbia trascorso un pò di tempo sui social si è accorto che da entrambe le parti era in corso una anomala “attività” con commenti da “yes men” nel caso dei sostenitori e da feroce critica per gli oppositori.
Giusto o sbagliato non spetta a chi scrive dirlo ma di certo un effetto della pesante distorsione dei nuovi mezzi di (NON)comunicazione che tendono a creare isole autoreferenziali più che a sollecitare ed alimentare un vero dibattito.
L’anomalia sembra riguardare tutte le fazioni in competizione e in molti dubitano che sia un buon segnale per la politica italiana in genere.