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All’Acquario di Genova in cura una tartaruga Caretta soccorsa nel porto di Aregai

Tartaruga Caretta Caretta in cura Acquario di GenovaGenova – Una tartaruga Caretta caretta di piccole dimensioni è stata soccorsa nella mattinata di venerdì 22 agosto all’interno del porto di Aregai, Santo Stefano al Mare, avvistata dalla banchina da una signora con quella che sembrava una ferita al collo. Dopo un primissimo intervento di un subacqueo presente in zona, è stata allertata la Capitaneria di Porto di Riva Ligure e Santo Stefano, che è intervenuta e ha chiamato l’Associazione Delfini del Ponente APS, autorizzata al prelievo e al trasporto. In coordinamento con l’Acquario di Genova, l’Associazione ha effettuato il recupero e si è occupata del trasporto fino a Imperia per la consegna ai Carabinieri del Servizio CITES che l’hanno quindi trasferita all’Acquario.
La tartaruga è un giovane esemplare di 29 cm di lunghezza e 25 cm di larghezza e del peso di poco più di 4kg.
Lorena, così battezzata dai rappresentanti del Comune di Santo Stefano che erano presenti al momento del recupero, è stata presa in cura dallo staff medico-scientifico della struttura genovese che l’ha visitata e avviato tutti i controlli del caso. Presenta una lesione lacero contusa al collo con abbondante edema, presumibilmente dovuta a intrappolamento da rete o plastica.
Una prima radiografia ha escluso la presenza di corpi estranei, fratture e polmonite.
Dopo la visita, Lorena è stata inserita in una delle vasche curatoriali dell’Acquario di Genova, non visibili al pubblico, dedicate all’accoglienza di tartarughe ospedalizzate dove nuota e fa apnee regolarmente.
Nei prossimi giorni saranno eseguiti ulteriori esami per accertare il suo stato di salute e la sua prognosi.
L’Acquario di Genova interviene sulle tartarughe marine in difficoltà dal 1994 e dal 2009 è referente istituzionale per la Regione Liguria per il recupero delle Caretta caretta (accordo Stato-Regioni). Nel 2017 è stato riconosciuto ufficialmente come centro di recupero e lunga degenza delle tartarughe marine dal Ministero della transizione ecologica.
Si ricorda che chiunque avvisti un esemplare in stato di difficoltà deve allertare immediatamente la Guardia Costiera – chiamando il numero 1530 o il 112 – che interviene e, consultandosi con gli esperti dell’Acquario di Genova, valuta l’effettiva necessità di intervento e dà indicazioni in merito. Per nessun motivo gli esemplari di tartaruga rinvenuti in mare possono essere catturati e issati a bordo di imbarcazioni private.
L’attività di pronto soccorso tartarughe di Acquario di Genova è svolta in accordo con i Carabinieri del Servizio CITES, che coordinano a livello nazionale l’applicazione della Convenzione di Washington che tutela questi animali, e in collaborazione con la Guardia Costiera, nell’ambito delle attività previste dal Protocollo d’intesa vigente tra la Direzione Marittima della Liguria e l’Acquario che ha l’obiettivo di definire e gestire i principi di intervento in caso di segnalazione, avvistamento o ritrovamento di esemplari di fauna marina feriti o in difficoltà, oltre che nel comune intento di rilanciare, in ogni favorevole occasione, un messaggio di massima sensibilità ambientale per stimolare l’utente del mare ad un radicale cambiamento culturale proteso al massimo rispetto dell’ambiente marino.
Diverse sono le cause che portano al ricovero degli animali. Tra le principali: interferenze con le attività di pesca, reti fantasma in cui rimangono imprigionate, ami di palamiti nella cavità boccale o nel tratto digerente, reti a strascico e da posta, ingestione di corpi estranei, quali ad esempio sacchetti di plastica scambiati per meduse che fanno parte della dieta naturale di questi rettili; impatto con imbarcazioni a motore, che arrecano traumi e ferite sul carapace o sul capo, a volte letali; patologie debilitanti che provocano lo spiaggiamento dell’animale; sversamenti o presenza di petrolio.
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