Genova – Migliaia di persone ancora in piazza, in corteo pacifico, per chiedere la fine del massacro di palestinesi nella Striscia di Gaza e l’intervento deciso del Governo italiano per chiedere lo stop delle atrocità perpetrate dall’esercito di Israele. Sono 5 mila, secondo i dati diffusi da Cgil i lavoratori che hanno partecipato questa mattina alla manifestazione per le vie della città organizzata dalla Camera del Lavoro con qualche giorno di anticipo rispetto all’appuntamento di lunedì 22 settembre in tutta Italia.
“La Camera del Lavoro di Genova ha deciso di estendere a 8 le ore di sciopero generale proclamate a livello nazionale per Gaza per dare a tutti la possibilità di manifestare concretamente contro quanto sta accadendo a Gaza city dove la situazione è precipitata in questi ultimi giorni con l’attacco da terra verso una popolazione ormai stremata. Tutti coloro che oggi sono scesi in piazza chiedono di fermare il genocidio e di far prevalere le diplomazie a Gaza così come in ogni altra parte del mondo dove a parlare sono purtroppo solo le armi” così Igor Magni Segretario Generale Camera del Lavoro di Genova a margine della giornata di sciopero proclamata dalla Cgil per Gaza e contro tutte le guerre. Nel corso della mattinata un lungo corteo colorato ha attraversato Genova per partecipare allo sciopero e alla manifestazione di protesta contro quanto sta accadendo a Gaza City e a sostegno della pace, dei diritti umani e della protezione della popolazione civile. In più di 5 mila hanno partecipato al corteo partito intorno alle 9 dal ponente genovese e arrivato in centro città, dove una delegazione è stata ricevuta in Prefettura. Le richieste dei manifestanti sono rivolte al Governo e alle istituzioni italiane e ai governi e istituzioni internazionali. Per la Cgil servono azioni concrete per fermare immediatamente quanto sta accadendo a partire dalla convocazione di una conferenza di Pace sotto egida Onu. Inoltre va fermato ogni intervento militare nella Striscia di Gaza e vanno garantiti i corridoi umanitari e il sostegno a tutte le missioni di pace compreso quello alla Global Sumud Flotilla. Vanno sospesi gli accordi di cooperazione commerciale e militare con Israele e va riconosciuto lo Stato di Palestina.
L’attenzione del mondo del lavoro è rivolta a tutti i conflitti in corso, anche quelli dimenticati ma che purtroppo continuano a mietere vittime civili e con ricadute disastrose su intere popolazioni ed è inaccettabile l’escalation internazionale che vede la violenza e la sopraffazione come regolatrici dei conflitti.



























