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Genova, Funivia del Lagaccio, oggi l’incontro in Comune

Palazzo Tursi Comune di Genova
Genova – E’ il giorno della verità per la Funivia che dovrebbe collegare la Stazione Marittima con Forte Begato, fortemente voluta dall’allora sindaco Marco Bucci e “cancellata” già durante la campagna elettorale della neo sindaca Silvia Salis, d’accordo con comitati e associazioni che ne hanno combattuto il progetto sin dagli esordi.
Oggi, infatti, si incontreranno a Palazzo Tursi i vertici del consorzio d’impresa tra  Doppelmayr e Collini Italia che si è aggiudicato l’appalto (già firmato dalla precedente amministrazione) e la sindaca Salis che schiera al suo fianco l’assessore Massimo Ferrante.
Sul tavolo – difficile – della trattativa la prosecuzione del progetto tale e quale, la possibilità di una “variante” per la realizzazione di una contestata “mini funivia” che partirebbe da Granarolo invece che dal livello mare e la possibilità di annullare l’appalto, cancellare il progetto rivendicando il diritto di un sindaco di dissentire dalle scelte del precedente e assumersi la responsabilità di un probabile ricorso dell’appaltatore, la probabile condanna al pagamento di una penale e, ma su questo ci sono più dubbi a seconda della interpretazione dei giuristi contattati, la possibilità di una condanna per “danno erariale” per sindaco e assessori che non subirebbero conseguenze per via dello “scudo” giuridico.
Una trattativa che rischia di essere molto tesa e delicata poiché nessuna delle ipotesi sul tavolo è priva di conseguenze per chi decide.
La proposta che verrà esaminata oggi è quella di modificare il progetto iniziale e far partire la funivia dalla zona nei pressi della ormai datata cremagliera. Si potrebbe raggiungere Forte Begato come da programma iniziale ma prendendo la cremagliera per raggiungere Granarolo per poi salire sulla funivia che “salterebbe” così la zona del Lagaccio e, per via del tragitto inferiore, non dovrebbe costruirre i maxi piloni che hanno fatto “saltare i  nervi” ai residenti del quartiere, per nulla interessati a farsi sorvolare da cabine sospese pesanti tonnellate e di poter essere costretti ad aprire le finestre di casa su piloni di 70 metri di altezza.
I turisti che sbarcherebbero dalle navi da Crociera potrebbero contare anche su un ascensore che da Principe sale alla partenza della cremagliera per agevolare ancora di più il trasferimento, seppure a “tratti” e i fondi avanzati (molti) verrebbero destinati a definire meglio i contorni del Parco delle Mura che unisce i Forti che circondano Genova ma che, a parte un sentiero e fontanelle ancora non collegate alle rete idrica, non offre nulla ai turisti oltre a magnifici paesaggi e passeggiate nel verde.
Terzium non datur, dicevano i latini, ovvero non c’è (ma sarebbe meglio usare il condizionale) una terza possibilità perché, se la sindaca Salis dovesse esercitare quello che la ragione vorrebbe fosse un suo “diritto” ovvero la possibilità di aver vinto anche grazie al supporto di chi non voleva il progetto e l’ha votata sapendo che era contraria, potrebbe scatare la reazione delle società appaltatrici che potrebbero richiedere una “penale” per un contratto firmato e per gli incassi mancati.
Una pendale di qualche milione di euro che, secondo alcune interpretazioni, potrebbe far scattare un possibile rilievo della Corte dei Conti per un potenziale “danno erariale”.
Mentre ci sarebbe molto da discutere sul fatto che un Sindaco possa sottoscrivere contratti che impegnano la città su progetti contestati e che quello successivo non possa cambiare idea, poco si può dire sul fatto che, nel caso in cui la sindaca accettasse il progetto iniziale, rinnegherebbe i suoi impegni elettorali.
La pastoia legal-burocratica, però, potrebbe portare ad una catena di conseguenze anche più problematiche visto che c’è chi contesta anche la sensatezza del progetto stesso di voler portare turisti – in particolare crocieristi – sulle alture della città, lontano da musei e dal centro storico che è per la maggior parte di loro, il punto nodale della visita.
Inoltre il percorso “a tappe” potrebbe disincentivare l’entusiasmo della visita e, infine, occorre tenere conto che la vecchia cremagliera di Granarolo trasporta solo poche decine di persone alla volta e, attualmente, ha corse limitate durante il giorno.
Se vi fosse davvero un fiume di persone interessate alla visita dei Forti genovesi, occorrerebbe anche rifare la cremagliera – con ulteriori costi attualmente non stimati – o si costruirebbe una funivia per trasportare centinaia di persone che non riuscirebbero ad arrivare alla partenza e, al ritorno, resterebbero bloccate sulle alture.

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