Genova – Ancora assalti illegali in acque internazionali e ancora arresti con trattamenti inumani per liberi cittadini che, per il Diritto Internazionale, possono navigare senza alcuna limitazione. Le forze armate di Israele attaccano la seconda ondata della Flotilla e le piazze tornano a riempirsi di chi dice no ai crimini contro l’umanità, alle stragi di civili inermi, al barbaro omicidio di donne e bambini e alla riduzione consapevole di cibo e generi di prima necessità per portare avanti un genocidio.
A Genova, in piazza Caricamento, sono tornati a riunirsi comitati, associazioni e cittadini che rifiutano la logica della guerra e chiedono al Governo centrale di difendere i suoi cittadini dalle violazioni dei diritti fondamentali e persino della autorità italiana.
E’ bastato, ancora una volta, l’appello lanciato dai portuali genovesi, per far rispondere le varie anime del movimento, nella loro diversità e colore ma tutte unite per dire “basta”.
La mobilitazione proseguirà nei prossimi giorni. Domani la manifestazione indetta dalla UIL in piazza Colombo e secondo il tam tam venerdì 10 ottobre si preannuncia “rovente” per una serie di inziative ancora in fase “di studio”.
Il tentativo di boicottare l’incontro con Francesca Albanese è naufragato trasformandosi in un clamoroso boomerang che ha richiamato ai Giardini Luzzati una marea di persone ed il movimento, invece di diluirsi ed arrestarsi, è ogni giorno più forte.
Obiettivo dichiarato bloccare i porti, le navi, le merci da e per Israele. Un messaggio chiaro per la Pace e contro il traffico di armi e gli approvvigionamenti per una economia che non sembra farsi troppe domande su quello che accade a Gaza.