Genova – Prime identificazioni e prime denunce per il blitz di stampo squadrista al Liceo Leonardo da Vinci di via Arecco, a Castelletto. Si tratterebbe di alcuni ragazzi minorenni identificati grazie alle riprese di alcune telecamere della zona. La Digos ha rapidamente individuato i primi ragazzi ed è assai probabile che per l’identificazione degli altri sia solo questione di tempo.
I giovani rischiano grosso e le famiglie verranno chiamate a risarcire indanni causati dai figli nella scuola presa d’assalto con bastoni e spranghe cantando inni fascisti, facendo il saluto romano e inneggiando al Duce.
Non è ancora chiaro se si tratti di studenti dello stesso liceo ma, nelle ultime ore, è emerso un particolare inquietante legato all’assalto. Altri episodi simili sono avvenuti in altre città e sempre ai danni di scuole occupate da attivisti Pro-Pal e chhe protestano contro il massacro di civili in Palestina e contro i crimini di guerra commessi dall’esercito israeliano su ordine del Governo Netanyahu, già indagato per crimini contro l’Umanità e genocidio.
Non ci sarebbero al momento dei collegamenti evidenti con gli assalti in altre scuole italiane ma risulta quantomeno “strano” che gruppi di ragazzi abbiano deciso, in città diverse, di radunarsi e assaltare scuole occupate da coetanei.
Nelle ultime ore sono state condotte altre verifiche della polizia scientifica nei locali della scuola, probabilmente si cercano le impronte digitali ed elementi che possano collegare la presenza delle persone fermate agli episodi di violenza.
Perplessi i genitori dei ragazzi che erano presenti nella scuola la notte tra sabato e domenica e che si domandano come mai, insieme alla reazione unitaria di partiti e movimenti, sui social si continui a fare “distinguo” e a mettere in dubbio la matrice fascista, addirittura sostenendo che, se davvero fossero stati picchiatori fascisti, ci sarebbero stati dei feriti gravi, quando le testimonianze sono concordi ed univoche. Il fatto che l’aggressione sia stata messa a punto da giovanissimi non ha alcuna scusante considerato che chi veniva assalito ricorda perfettamente gli inni fascisti, i saluti romani e le frasi inneggianti al Duce e in alcune aule sono state tracciate svastiche con la vernice nera.
Sempre le famiglie chiedono che venga fatta la massima chiarezza anche sui presunti ritard nell’intervento delle forze dell’ordine.
Molte famiglie hanno saputo dai figli, aggrediti, che le chiamate ai numeri di emergenza sono state molte e ripetute e che le prime auto delle forze dell’ordine sarebbero arrivate solo ore dopo l’allarme.
Fortunatamente i due gruppi non sono entrati in contatto diretto perché gli assaliti si sono barricati in alcuni locali più facilmente “difendibili” e non hanno accettato la provocazione dell’uso della violenza, dimostrando più maturità dei loro aggressori.
Famiglie, la stessa scuola ed esponenti di quasi tutti i partiti chiedono che l’episodio non venga derubricato a “bravata” e che i responsabili debbano essere puniti con la massima severità ma, soprattutto, che vengano chiariti i contorni dell’episodio, eventuali “regie” e collegamenti con movimenti e associazioni di estrema destra che raccolgono proseliti tra i ragazzini da usare come pedine in giochi più grandi di loro.

























