Arenzano (Genova) – Un fascicolo di indagine, per ora contro ignoti, è stato aperto dalla Procura di Genova per indagare sulle cause e le circostanze della morte di Marc Florian Heib, il subacqueo tedesco di 29 anni disperso sul relitto della petroliera Haven da mercoledì scorso e di cui non è ancora stata trovata traccia.
Il magistrato che segue il caso ipotizza il reato di omicidio colposo ed intende chiarire come si sia svolta l’immersione sul relitto sul quale ogni anno si registrano dei decessi e se siano state rispettate tutte le misure di sicurezza.
Sequestrate le attrezzature del diving che accompagnava il subacqueo ma anche il gps dell’imbarcazione e gli effetti personali del ragazzo che era arrivato appositamente dalla Germania, come altre migliaia di subcquei che ogni anno arrivano in Liguria per vedere il relitto più grande del Mediterraneo e certamente il meglio conservato essendo “recente”.
Marc Florian Heib era in vacanza con un  gruppo di subacquei tedeschi e si era preparato per l’immersione che è ai limiti della subacquea ricreativa ed è considerata impegnativa e non proprio alla portata di tutti.
Il giovane si sarebbe sentito male già nelle prime fasi dell’immersione e sarebbe scomparso tra i flutti senza poi riemergere.
I compagni hanno dato l’allarme e sul posto sono intervenuti i mezzi della Guardia Costiera e i sommozzatori dei Vigili del fuoco che hanno perlustrato il fondale senza trovare traccia del sub.
L’ipotesi è che possa essere finito a profondità eccessive per poi essere stato trasportato via dalle forti correnti che a volte investono il relitto.
Si riaccende intanto la discussione sulla opportunità di mantenere aperto il punto di immersione considerando che, ogni anno, si registrano molti incidenti, più o meno gravi, anche con decessi come quello che purtroppo si è verificato.
            
		


























