Genova – Un attacco di funghi alle radici che ha indebolito progressivamente la palma sino a farla precipitare a terra. Questa la probabile causa della morte di Francesca Testino, la funzionaria regionale travolta e uccisa dal cedimento della palma in piazza Paolo Da Novi, alla Foce. Queste le prime evidenze che emergerebbero dalla perizia disposta dal Tribunale di Genova ed affidata ad un super consulente.
Non proprio la relazione finale, che dovrà contenere anche le contro-deduzioni dei consulenti di parte ma un campanello di allarme per gli indagati perché sembra delinearsi una indicazione di responsabilità visto che la palma era “sotto sorveglianza” da tempo e nonostante le perizie la avessero considerata “sicura” il fungo patogeno stava probabilmente indebolendo l’apparato radicale già da tempo. In sostanza la donna poteva essere salvata.
Più sfumata la eventuale corresponsabilità dei lavori eseguiti per “rifare” l’aiuola che potrebbero avere un ruolo nel processo di marcescenza delle radici ma non ne sarebbero la causa, almeno secondo le prime risultanze.
Una ricostruzione delle cause che viene però contestata dai tecnici della difesa delle 12 persone indagate, tutti dipendenti o ex dipendenti o consulenti di Aster, la municipalizzata che si occupa della manutenzione del verde urbano.
Secondo i periti di parte mancherebbe infatti la specifica indicazione del patogeno che ha causato la marcescenza delle radici e il nesso con le manutenzioni.
Tra una decina di giorni la relazione dovrebbe essere presentata in Tribunale e il 21 novembre discussa nel corso dell’incidente probatorio nel quale saranno presenti i tecnici nominati per la perizia ma anche quelli della difesa che avranno il compito di contro-dedurre ed offrire elementi di riflessione che possano escludere o comunque mitigare la responsabilità degli indagati.




















