Genova – Due diversi pareri di tecnici specializzati e docenti universitari “salvano”, almeno per il momento, gli alberi danneggiati in via del Carso, dagli scavi per la centralina ENEL che hanno gravemente danneggiato le radici su un lato dell’alberatura.
A diffonderli il Comitato di quartiere Oregina aprendo una vertenza che rischia di avere pesanti effetti sulla futura gestione del verde pubblico in città, creando un precedente che potrebbe rivoluzionare il rapporto tra Cittadini ed ente pubblico nelle scelte sugli abbattimenti.
I pareri di esperti del settore, tra i quali il docente associato dell’Università di Genova Carlo Montanari, indicano che non ci sarebbe alcuna urgenza di abbattere gli alberi danneggiati e che la stabilità potrebbe persino essere migliorata effettuando una potatura mirata a riportare in equilibrio quelle piante che presentassero ramificazioni in grado di modificarne la distribuzione dei pesi.
I tecnici, sentiti dal Comitato, non indicano come “rimedio” della situazione l’abbattimento e, pur non escludendolo per la prossima stagione, suggeriscono un periodo di osservazione volto a verificare come il danneggiamento delle radici possa agire sulla salute degli alberi.
Escluso – secondo i tecnici – qualunque rischio imminente di caduta e, quindi, il pericolo che farebbe l’immediato abbattimento.
Esiste invece la concreta possibilità che gli alberi sopravvivano senza particolari problemi irrobustendo l’apparato radicale nei punti danneggiati e rafforzando l’ancoraggio a terra con nuove radici.
Gli esperti propongono l’osservazione delle piante almeno sino alla prossima primavera per verificare che le foglie non ingialliscano cadendo (gli alberi sono infatti del tipo “sempreverde”) e non si verifichino improvvise e generali episodi di disseccamento di rami e foglie che sarebbero invece un campanello di allarme.
Secondo gli esperti, quindi, non ci sarebbe alcuna necessità di abbattere gli alberi nell’immediato ed invece si dovrebbero tenere sotto osservazione – magari con una manutenzione che non mostrano di aver avuto di recente – in attesa che siano proprio loro a “dirci” come stanno.
Una vittoria per le associazioni ambientaliste, i residenti, e quanti sostengono da tempo che sia necessario superare il vecchio concetto di “decisione incontestabile” per la gestione del verde.
In città sono stati abbattuti, anche recentemente e con l’attuale amministrazione, molti alberi tra le contestazioni degli ambientalisti e il “caso” di via Carso potrebbe fare da spartiacque tra una vecchia concezione dell’amministrare e una più democratica e trasparente.
“Proponiamo da anni – spiegano gli ambientalisti – che il Comune informi preventivamente e in modo trasparente le campagne di abbattimento e che venga dato il tempo, a chi ne ha diritto, di proporre contro deduzioni e magari il parere di esperti che potrebbero suggerire soluzioni diverse per salvare le piante, specie quelle che da decenni o più sono presenti in città”.
La decisione del Comune, per il caso di via Carso, di attendere rispetto alla proposta di abbattere gli alberi, ha già consentito di ricavare i pareri autorevoli di persone “del mestiere” e certamente preparate. Ora, nella discussione, si torna con la “palla al centro” e si può aprire un confronto trasparente ed equo tra amministratori e Cittadini per trovare la migliore situazione. Una modalità che, se usata in passato, avrebbe molto probabilmente salvato molte delle piante che sono state abbattute lasciando una coda di polemiche e proteste.
























