Genova – Quasi trecento poliziotti dirottati sullo stadio Luigi Ferraris per il derby tra Genoa e Sampdoria. A denunciarlo il Siap, il sindacato italiano appartenenti polizia che polemizza sull’uso eccessivo di forze dell’ordine – i poliziotti non sono gli unici a presidiare lo stadio – per mantenere la sicurezza in una struttura non a norma.
“Un altro derby della Lanterna che vedrà impegnato un numero esagerato di personale della Polizia di
Stato in divisa ed in borghese – spiega Roberto Traverso, segretario provinciale del Siap – Numeri da capogiro per una città che ha i Commissariati in ginocchio per mancanza di personale. Un derby che ci auguriamo sia una festa sportiva, auspicando che, la parte marginale ma esistente di violenti non decida di rovinarla”.
Il Siap ripete da tempo che lo stadio Luigi Ferraris di Genova: “pur essendo bellissimo dall’interno, è inidoneo per le
esigenze operative connesse alla sicurezza e lo dimostra il massiccio impiego di personale Polstato e
steward. L’aspetto paradossale sta nel fatto che la Polizia di Stato contribuisce per questa partita con quasi
trecento unità (escluse altre forze dell’ordine) per garantire sicurezza ad un impianto comunale quando il
Sindaco Doria, recentemente ha sfrattato la Polizia dalla sede centrale di via Diaz”.
I trecento poliziotti vengono ovviamente retribuiti per le ore lavorate e il tutto grava sulle tasche degli italiani. Le spese per una partita di pallone non finiscono certo con gli stipendi delle forze dell’ordine ma occorre conteggiare anche ben 16 ambulanze e 120 soccorritori. Inoltre, all’esterno dello stadio operano decine di vigili urbani e, a partita conclusa un esercito di spazzini ripulirà le zone frequentate da tifosi.
A pagare il prezzo più alto, però, è la popolazione residente nel quartiere di Marassi in genere e dei dintorni dello stadio in particolare.
Decine di famiglie devono attraversare controlli per entrare ed uscire da casa poichè le loro abitazioni sono “sigillate” da enormi paratie metalliche che confinano i tifosi in caso di emergenza.
Molti altri devono spostare l’auto per lasciare gli spazi liberi le esigenze di sicurezza.
Nelle scorse ore si era scatenata anche una feroce polemica dei commercianti che protestavano per i divieti di sosta imposti molte ore prima della partita (si parla di oltre 30 ore) e proprio nel primo giorno di saldi.
Un conteggio accurato dei costi di una singola partita non sono mai stati diffusi e la popolazione inizia a domandarsi se, davvero, lo spettacolo per qualche decina di migliaia di tifosi debba essere a totale carico dei contribuenti, anche di quanti allo stadio non vanno affatto.