Albenga – Il parroco di Arnasco è stato richiamato dal vescovo Guglielmo Borghetti e si è scusato per non aver benedetto la salma di Aicha Bellamouddin, la cittadina del Marocco morta nella terribile esplosione che ha ucciso 5 persone.
Don Angelo Chizzolini è stato invitato dal vescovo a riferire su quanto avvenuto nella parrocchia di Arnasco e dopo un confronto con il superiore, ha diramato una nota nella quale conferma la “piena adesione alle scelte del vescovo” e e chiede scusa per quanto avvenuto.
Nessun riferimento alle presunte minacce di cui avrebbe riferito al fratello di Aicha e che devono ancora essere chiarite.
Il parroco non ha benedetto la bara di Aicha, moglie di un’altra delle vittime, e non avrebbe pronunciato il suo nome in nessuna parte della cerimonia funebre sebbene il vescovo Guglielmo Borghetti avesse esplicitamente autorizzato le esequie congiunte dei due coniugi come segno di fratellanza e comunione e anche per il fatto che Aicha stava concludendo un percorso di conversione al cristianesimo che, a maggior ragione, avrebbe dovuto far scattare un meccanismo di inclusione anche nel più chiuso dei fondamentalisti.
Il vescovo aveva confermato di aver personalmente benedetto la salma prima del funerale e di essere rimasto molto sorpreso dall’atteggiamento del parroco, già protagonista nel passato di un episodio di chiusura verso gli immigrati.
Se la nota della Diocesi di Albenga sembra “chiudere”l’incidente, non è detto che la giustizia italiana faccia altrettanto visto che il parroco avrebbe parlato di minacce.
Se la magistratura aprisse un fascicolo di indagine, la vicenda verrebbe chiarita del tutto e le eventuali minacce sarebbero a loro volta oggetto di indagini. Diversamente, qualora si accertasse che le minacce non sono mai avvenute, il parroco rischierebbe una sanzione.
In molti, ad Arnasco, chiedono però che il sacerdote venga allontanato dalla comunità che ha contribuito a turbare con l’episodio dopo la tragedia dell’esplosione a Bezzo, lo scorso 16 gennaio.
Dopo le 5 vittime e i disagi per il crollo della palazzina, i residenti speravano di trovare pace almeno nelle cerimonie funebri ma così non è stato.