Imperia – Differenze tra ricevute ed incassi. E’ quanto hanno denunciato oggi, con un esposto in Procura, i membri del consiglio di amministrazione di AST, l’azienda speciale tributi, detenuta al 100% da Amat.
I consiglieri del CdA si sono recati in Procura presentando un esposto denuncia per segnalare alcune irregolarità emerse durante l’attività di controllo delle scritture contabili.
Il CdA di Ast aveva avviato nei mesi scorsi una revisione completa della contabilità della società che ha purtroppo confermato alcune anomalie. In particolare sono stati riscontrati, negli anni 2013, 2014 e 2015 delle differenze tra l’importo complessivo delle ricevute emesse e i versamenti effettuati in cassa. Gli ammanchi rilevati ammontano a circa 14 mila euro. Inoltre sono emerse anche altre anomalie nella gestione della cassa, con un uso eccessivo del denaro contante. La relazione presentata in procura evidenzia altresì che non sono reperibili interi faldoni contenenti mesi di documentazione contabile.
Il CdA ha quindi informato immediatamente la società Amat e il Comune, che con il 52% di Amat esercita attività di controllo su Ast, di quanto accaduto e dell’esposto presentato alla Procura della Repubblica di Imperia.
“Si tratta di episodi molto gravi – hanno dichiarato il sindaco Carlo Capacci e l’assessore all’Amministrazione Finanziaria, Guido Abbo – Ast è la società che gestisce la riscossione di alcuni tributi per conto del Comune e il suo comportamento deve essere cristallino. Il CdA ha da subito preso i provvedimenti necessari modificando radicalmente le procedure interne in modo da evitare in futuro il ripetersi di situazioni analoghe. Siamo certi che la magistratura farà chiarezza sull’accaduto e, una volta accertate le responsabilità, chiederemo alla società che prenda i dovuti provvedimenti nei confronti dei diretti responsabili“.