L’appuntamento di novembre 2015 è passato da tempo e la biblioteca Rosanna Benzi di Voltri non ha ancora aperto. Tornano ad infiammarsi le polemiche per la mancata riapertura della struttura comunale presente nel Municipio VII Ponente. L’ultimo “annuncio” del Comune di Genova indicava per il mese di novembre – dopo un precedente annuncio per settembre – la riapertura del complesso in fase di ristrutturazione ormai da tempo.
I residenti si domandano cosa stia succedendo e come mai, dopo tanto impegno per pubblicizzare la riapertura a novembre, ancora non sia successo nulla e la faccenda resti avvolta nel silenzio.
“Se non ci fosse da piangere si potrebbe ridere a crepapelle – spiega Carlo, giovane fruitore della biblioteca – Ci avevano promesso che la Biblioteca avrebbe riaperto ma ancora non se ne sa nulla. Noi aspettiamo ma la sensazione è che ci stiano prendendo in giro. Almeno ci spiegassero dove, secondo loro, dovrebbero andare a studiare i ragazzi”.
La storia della Biblioteca Rosanna Benzi è certamente complessa e, da un pò di tempo a questa parte, anche molto sfortunata.
Chiusa per lavori che dovevano durare poche settimane, infatti, è rimasta off limits da tempo e, al momento, ancora non si vede la fine del problema.
Nella delegazione di Voltri sono sempre di più a volerci vedere chiaro e a chiedere spiegazioni a chi, solo pochi mesi fa, si scagliava contro la protesta dei cittadini “zittendo” i contestatori con le promesse fatte dal Comune.
“Chi ci ha messo la faccia dovrebbe spiegare ora ai cittadini che cosa sta succedendo – dice un gruppo di “contestatori” ripresi su Facebook da esponenti della vita politica voltrese – Ci era stato promesso settembre 2015, poi si erano impegnati per novembre dello stesso anno, adesso come la mettiamo che sono passati altri tre mesi e ancora non si vede la fine?”.
A spazientire i residenti è soprattutto il silenzio delle istituzioni che, solo pochi mesi fa, assicuravano che che la data di fine lavori sarebbe coincisa con il mese di novembre.
“A far arrabbiare è la mancanza di spiegazioni – prosegue Carlo, giovane studente “orfano” del luogo di studio – Se ci sono stati dei problemi basta fare un comunicato e appenderlo sulla porta del cantiere. Così sapremmo cosa succede e, soprattutto, una data di fine lavori. Altrimenti si autorizza le persone a pensare che si stia brancolando nel buio o, peggio, che le voci di una chiusura definitiva sono vere”.
A preoccupare i Voltresi sono le voci, che circolano da tempo, di una definitiva rinuncia a riaprire la struttura, l’unica nel suo genere nella zona, e luogo di ritrovo e di studio per tanti giovani.
“Quando cercano voti sono tutti qui – sbottano alcuni anziani – ma poi, quando c’è da pensare ai nostri giovani con atti concreti, tutti spariscono. Forse pensano che abbiamo l’anello al naso. Chi ha la responsabilità di decidere dovrebbe venire ad una assemblea pubblica a Voltri e raccontare davvero come stanno le cose”.
A fianco dei “catastrofisti” parlano anche quanti invece continuano a credere che la Biblioteca riaprirà presto. Le voci parlano di un impianto di scarico di una calderina del sottostante Teatro Cargo, che dovrebbe essere portato “a tetto” secondo le normative vigenti. Un lavoro imprevisto che ha reso molto più complesso il progetto perchè, di fatto, la tubazione con gli scarichi della calderina, dovrebbe salire e attraversare i locali della biblioteca. Una situazione che comporta ovviamente dei “pericoli” che vanno esaminati e risolti.
“Quello che non si capisce – dicono molti Voltresi su Facebook – è perchè nessuno si prende la briga di spiegare cosa succede. La mancanza di informazioni alimenta ogni voce. Lamentarsi se la gente protesta è assurdo. Chi ha un ruolo nella faccenda si prenda le sue responsabilità”.