Reggio Calabria – Sarebbero 17 gli arresti effettuati dalla Polizia nell’ambito di alcune inchieste legate a clan mafiosi appartenenti alla ‘ndrangheta.
L’operazione, che ha portato a 17 arresti, di cui sei ai domiciliari, conta anche due obblighi di dimora sempre nei confronti di affiliati alla ‘ndrangheta e molti sequestri o perquisizioni per un ammontare totale di circa 10 milioni in beni mobili e immobili.
In generale, gran parte degli arrestati farebbe parte delle cosche mafiose De Stefano, Franco, Rosmini, Serraino e Araniti.
Le ordinanze di custodia cautelare portate a compimento dalla Polizia contestano agli arrestati diversi reati che andrebbero dall’associazione mafiosa al concorso esterno, dall’estorsione alla detenzione e al porto di materiale esplosivo, dall’intestazione fittizia di beni sino alla rivelazione del segreto d’ufficio.
L’indagine della Procura e della Polizia avrebbe preso il via dai due attentati ai danni del “Bar Malavenda” di Reggio Calabria avvenuti nel 2014, i quali descrivono una situazione di dilagante corruzione nell’ambito delle autorizzazioni amministrative per l’apertura di nuove attività, che dovrebbero prima ottenere il via libera da parte delle cosche che controllano il territorio.