Roma – Si terrà il 7 maggio per le strade della capitale la manifestazione di protesta contro la riforma voluta dal ministro della Cultura Dario Franceschini e dal Governo e strettamente legata al cosiddetto “decreto Sblocca Italia”.
L’iniziativa, promossa dal sito emergenzacultura.org, si propone di raccogliere il dissenso diffuso all’interno del fronte che ritiene che gli ultimi decreti governativi mettano a serio rischio l’articolo 9 della Costituzione Italiana.
“Chiediamo che si rinunci al ricorso a legislazione d’emergenza e di urgenza per aprire le porte alle devastanti Grandi Opere, come prevede lo Sblocca Italia”. E’ questo l’esordio del documento dal titolo “Salviamo l’art.9!” presente sul sito di emergenzacultura.org.
“Al governo […] chiediamo invece che venga studiata, finanziata, avviata l’Unica Grande Opera utile, anzi vitale per il futuro del Paese: salvare il territorio, risanarlo, metterlo in sicurezza sia dal punto di vista idrogeologico che dal punto di vista sismico” continua il documento, aggiungendo poi delle parentesi legate alla riforma Franceschini, ritenuta pericolosa per la sopravvivenza dell’apparato culturale dell’intero Paese.
“Chiediamo che si torni indietro rispetto all’idea cardine della Riforma Franceschini: la miope e pericolosissima separazione radicale tra tutela (di fatto annullata) e valorizzazione (di fatto trasformata in mercificazione). Chiediamo che si interrompa il processo di trasformazione dei musei statali in fondazioni di partecipazione aperte agli enti locali e ai privati”.
Tra le richieste presenti nel documento anche quella di “sospendere l’attuazione dello Sblocca Italia, della Legge Madia e delle riforme Franceschini”, con particolare attenzione per i capitoli legati alle assunzioni, agli investimenti per istruzione e ricerca e alla proposta di introduzione della storia dell’arte già dal primo anno delle scuole superiori.
Come riportato dal sito stesso di emergenzacutura.org, “l’iniziativa si articolerà in due momenti: il primo sarà un incontro di riflessione e denuncia, che si terrà a Roma nel pomeriggio del 6 maggio, in sede da definire”, mentre “il secondo momento sarà la manifestazione di piazza di sabato 7 maggio”.
A circa un mese e mezzo dalla manifestazione, le adesioni sono già molte da parte di associazioni e singoli addetti ai lavori pronti a dire la loro per difendere ambiente e cultura del nostro Paese (clicca qui per adesioni).