Genova – Si è tenuto ieri l’interrogatorio per convalidare l’arresto di Salvatore Maio, l’uomo che lunedì sera a Pegli, davanti al locale “Risveglio 77” ha sparato ed ucciso due uomini al culmine di una lite.
Davanti al gip Paola Faggioni, Maio ha ammesso la proprietà della pistola spiegando di aver ereditata diverso tempo fa e di portarla con se per difesa personale ma la dichiarazione che il 62enne ha rilasciato di fronte al magistrato non coincide con la prima versione dei fatti fornita dal calabrese dopo l’arresto.
Maio, infatti, aveva dichiarato che la pistola fosse di proprietà delle due vittime e secondo la versione dell’accusato, si sarebbe trattato di legittima difesa: padre e figlio, rimasti uccisi dai colpi di pistola esplosi, avrebbero aggredito l’omicida e lo avrebbero inseguito, solo a quel punto l’uomo avrebbe estratto la pistola sparando, vedendosi privo di qualsiasi via di fuga.
Nel corso dell’interrogatorio, durato due ore, Maio ha sempre sostenuto di essersi difeso spiegando di essere scappato ma di essere stato inseguito e che gli spari siano partiti alla fine di una colluttazione. Il 62enne, inoltre, si è detto dispiaciuto per quanto accaduto ed avrebbe riferito i nomi di due donne in sua compagnia all’interno del locale dove tutto ha avuto inizio. Sembrerebbe, infatti, che a scatenare la lite sarebbero stati proprio degli apprezzamenti di troppo fatti alle due amiche di Maio.
Il magistrato ha disposto la custodia cautelare in carcere.