Genova – Continua la campagna di informazione e sensibilizzazione di Confesercenti sul fenomeno dell’abusivismo commerciale. Già lo scorso autunno l’associazione aveva presentato, in tutta Italia, i dati della ricerca Ref secondo cui il commercio cosiddetto “sommerso” muoverebbe ogni anno nel nostro paese 21,4 miliardi, con un giro d’affarti in Liguria che sarebbe stato stimato intorno ai 641,4 milioni di euro. Ma i dati non si fermano qui.
Sulla base dei dati presenti nell’indagine presentata ieri nell’ambito del convegno “Abusivi dichiarati, abusivi autorizzati: proposte di prevenzione, sensibilizzazione e contrasto” organizzato dall’Ente bilateriale del Terziario di Confesercenti (clicca qui per documento indagine), l’associazione avrebbe svolto alcune indagini su un campione di 500 residenti in Liguria. Dall’analisi risulterebbe che il 77% dei consumatori non considera un illecito la produzione e la vendita di merce contraffatta. Per il 52% si tratta al massimo di una semplice “irregolarità burocratica”, mentre il 23% degli intervistati giudica l’abusivismo “un reato da condannare”.
I dati vanno poi ancora più a fondo nel problema, soprattutto quando Confesercenti comunica che il 66% ammette di aver comprato almeno una volta merce non conforme, con un campione dell’11% che affermerebbe di farlo abitualmente.
Un grande problema dunque quello che Confesercenti e autorità come la Guardia di Finanza cercano di combattere quotidianamente, sia a livello pratico (154 interventi e 132mila euro di merce sequestrati nell’ultimo anno, ndr) sia a livello di sensibilizzazione nei confronti della cittadinanza, muovendosi con l’obiettivo comune di contrastare l’abusivismo e, in altre parole, l’evasione fiscale e la compravendita illegale di merce.
Di seguito si possono ascoltare gli interventi di Marco Dameri, direttore provinciale di Confesercenti, e Marco Benedetti, presidente Confesercenti Imperia.