Genova – Poteva essere una vera e propria strage il tentativo di un detenuto del carcere di Marassi, malato da tempo, di farsi saltare in aria con una bombola di ossigeno.
Ad intervenire ed evitare il peggio sono stati proprio gli agenti della polizia penitenziaria del carcere.
A spiegare l’accaduto è Fabio Pagani, segretario regionale dell’Uilpa Penitenziari che spiega come l’uomo, detenuto al piano terra, nella sesta sezione della struttura, abbia minacciato di farsi saltare in aria insieme all’intero reparto con 80 carcerati, aprendo la valvola della bombola di ossigeno che utilizzava per l’insufficienza respiratoria.
Aperta la bombola, con accendino in mano, l’uomo ha iniziato a dare fuoco minacciando di farsi esplodere. Le fiamme non sono venute in contatto con l’ossigeno per cui non si è innescata nessuna esplosione ma come ricorda Pagani, la bombola non avrebbe dovuto trovarsi li, così come il detenuto che dovrebbe essere ricoverato in un centro clinico e in una struttura ospedaliera.