Genova – Sono stati denunciati i parenti di un anziano prete siciliano per aver prelevato denaro dal conto corrente dell’uomo.
Dalla scorsa primavera l’anziano sacerdote si trovava a Genova, su invito dei parenti, per trascorrere una breve vacanza.
Ad accoglierlo all’aeroporto si sono presentati i due nipoti, figli della sorella, anche lei piuttosto il là con l’età. Prima di portarlo nell’abitazione di Sestri Ponente, però, i due nipoti lo hanno portato in un istituto di credito convincendolo ad accendere un conto corrente cointestato alla sorella sul quale depositare tutti i contanti che aveva con sè. In quell’occasione i nipoti si sono offerti di firmare sul nuovo conto, in modo da facilitare le operazioni bancarie, convincendolo che sarebbe stato opportuno trasferire a Genova parte del denaro depositato nella sua banca, in Sicilia.
Ma quella che sembrava essere l’inizio di una vacanza si è presto trasformata in una prigionia con il sacerdote segregato in casa senza poter verdere e sentire nessuno se non il nucleo familiare genovese.
L’assenza di notizie da parte dell’uomo ha allarmato la cognata che si è recata presso la Questura di Palermo e ne ha denunciato la scomparsa.
I poliziotti del Commisariato di Sestri Ponente, avvertiti dai colleghi siciliani, hanno inziato le ricerche ed hanno trovato l’uomo nella casa della sorella.
Nonostante la contrarietà dei parenti, il prete è stato prelevato e portato negli uffici della Polizia dove ha raccontato quanto accaduto nei mesi precedenti ed ha espresso la volontà di tornare a casa.
Col sospetto del raggiro, gli agenti hanno eseguito diversi accertamenti bancari scoprendo che i parenti, dal marzo del 2016, avevano prelevato 560 mila euro. I nipoti e la sorella dell’anziano sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per circonvenzione d’incapace, mentre l’anziano sta per rientrare in Sicilia.