Los Angeles – È finalmente sbarcato nelle sale italiane La La Land, il musical del regista trentaduenne Damien Chazelle. Il titolo non è casuale: fa riferimento al termine inglese Lalaland, che indica uno “stato mentale euforico e sognante, distaccato dalla realtà”, ma anche a L.A., Los Angeles, la città in cui è ambientato. Dopo aver sbaragliato la concorrenza ai Golden Globe, vincendo ben sette riconoscimenti su altrettante candidature, il film si prepara all’ottantanovesima notte degli Oscar (che si terrà il prossimo 26 Febbraio) con 14 nomination, tra cui quella per il miglior film, miglior regia, migliori attori e, ovviamente, miglior colonna sonora. Prima di lui, solo Titanic ed Eva contro Eva raggiunsero lo stesso traguardo.
Che il musical riesca, nell’era del digitale, a catturare così tanta attenzione sembra quasi impossibile; eppure la scelta del giovane regista di cimentarsi in questo genere è risultata vincente, forse perchè l’atmosfera sognante che si respira per tutta la durata della pellicola rende la storia appassionante e leggera, pur non perdendo il contatto con il possibile.
I protagonisti di questa avventura sono Mia e Sebastian, interpretati da Emma Stone e Ryan Gosling, due giovani artisti che vedono i loro sogni di gloria scontrarsi con la dura realtà: aspirante attrice lei, pianista jazz squattrinato lui. Si incontrano per caso, si scontrano, si innamorano, e decidono di continuare a rincorrere insieme i propri sogni. E lo fanno in una Hollywood ammiccante, in un periodo storico che sembra mutare costantemente dagli anni ’50 ad oggi. L’affinità tra i due attori è innegabile, ed è frutto di un’amicizia nata nel 2011 sul set di «Crazy, Stupid, Love», a cui ha fatto seguito «Gangster Squad». Sul set hanno ballato, cantato e suonato, incontrando tutte le difficoltà di chi si cimenta per la prima volta in una disciplina che non gli appartiene. Forse proprio per questo il risultato è ancora più autentico, umano ed empatico.