Roma – Avrebbe confessato il fratello della donna fatta a pezzi con l’ascia e gettata in diversi cassonetti a Roma.
L’uomo avrebbe ammesso le sue colpe nel corso dell’interrogatorio, durato diverse ore e condotto in Questura, secondo quanto hanno riferito fonti investigative.
Sembra che alla base dell’efferato omicidio ci siano delle liti familiari, almeno secondo gli elementi al momento in possesso degli investigatori.
Al momento è stato accertato che i due, dopo la morte della madre, erano andati a vivere insieme nel quartiere Flaminio, a pochi metri di distanza dal cassonetto in cui la Polizia ha rinvenuto testa e tronco della donna.
Gli inquirenti sarebbero arrivati all’uomo grazie ad alcuni fotogrammi registrati dalle telecamere di sorveglianza che lo hanno ripreso mentre gettava qualcosa all’interno del cassonetto nella notte tra lunedì e martedì.
Il ritrovamento delle gambe e l’allarme sono stati lanciati ieri sera da una ragazza di circa 20 anni che stava frugando in un cassonetto di viale Maresciallo Pilsudski, nel quartiere dei Parioli. Nonostante il malore causatole dalla vista degli arti mozzati, la ragazza è riuscita comunque a dare l’allarme.
Nella tarda mattinata di oggi la testa ed il busto sono stati ritrovati in via Guido Reni mentre in via Pannini sono stati trovati gli effetti personali della donna.
Il magistrato ha disposto che venga effettuato l’esame autoptico per stabilire la data della morte, fatta risalire presumibilmente alla serata di ieri, e per chiarire come sono state tagliate le gambe che, si ipotizza, siano state staccate con un’ascia o una sega.