Genova – Autostrade per l’Italia presenterà ricorso contro il Decreto Genova che la esclude dai lavori di demolizione e ricostruzione di ponte Morandi ma non chiederà il blocco dei lavori che, però, potrebbe essere deciso dai giudici in caso di accoglimento.
Tutt’altro che un fulmine a ciel sereno la decisione della società del gruppo Benetton di fare ricorso contro la decisione del Governo di escluderla dal bando di gara per la ricostruzione di ponte Morandi in assenza di un accertamento delle sue eventuali responsabilità.
Uno studente al primo anno di Giurisprudenza conosce uno dei pilastri cardine della Giustizia italiana che prevede che una persona sia innocente sino a quando non viene condannata in via definitiva, conclusi i tre gradi di giudizio previsti dalla Legge. Difficile, quindi, poter pensare di bypassare le norme fondamentali del Diritto italiano “per decreto”.
Autostrade per l’Italia non presenterà richiesta di sospensiva della procedura di affidamento del progetto e dell’appalto ma risulta evidente che i giudici potranno comunque disporlo e comunque, in caso di riconoscimento del diritto a partecipare al bando “qualcuno” sarà chiamato a risarcire l’azienda per il diritto negato.
Chi pagherà il conto salatissimo degli indennizzi che potrebbero essere riconosciuti ad Autostrade?
Verosimilmente i cittadini contribuenti visto che l’autore del possibile atto discriminatorio potrebbe non avere “responsabilità” perchè previsto da altre Leggi egualmente in vigore ed egualmente da rispettare.
La battaglia legale per la ricostruzione del ponte – come più volte annunciato – è tutt’altro che scontata e, almeno in Diritto, potrebbe dar ragione ad Autostrade aprendo una difficile situazione dagli esiti imprevedibili. Tra questi un enorme allungamento dei tempi dei lavori visto che anche la sentenza sulla questione è appellabile e impugnabile e solo a sentenza definitiva potrà essere considerata “chiusa”.
Intanto Genova soffoca e attende risposte che vadano oltre i proclami e le prese di posizione i cui effetti, in un modo o nell’altro, ricadranno sui cittadini.