Genova – E’ stato rivendicato dagli anarchici l’attentato incendiario alla rimessa dei veicoli della Polizia Locale in via Marassi di questa mattina.
Ignoti si sono introdotti nella rimessa dei veicoli della Locale e hanno applicato un incendio in cui è andato completamente distrutto uno scooter mentre altri due mezzi sono stati danneggiati.
Un manifesto anonimo apparso in rete ha rivendicato la mano anarchica dietro al gesto.
“I danni della globalizzazione sono arrivati anche in occidente e ci siamo trovati a farne i conti direttamente. La reazione – continua il volantino – non è stata certo in una prospettiva di soluzione delle cause, bensì un ulteriore passo veloce verso il progresso ed un intensificarsi del dominio tecno-scientifico, della trasformazione e del rapido adeguamento delle logiche di autoritarismo e profitto.
Anche in tempi di pandemia il governo ha garantito gli affari delle case farmaceutiche e dei signori della guerra. Attraverso le politiche capitaliste gli Stati hanno continuato la produzione industriale a scapito dei lavoratori e le operazioni militari a scapito di intere popolazioni.
Anche nel porto di Genova hanno continuato a transitare navi cariche di carri armati e altri armamenti, dirette verso gli Emirati Arabi.
Lo Stato ha chiarito quali sono I suoi interessi, molto lontani dai reali bisogni degli individui, ed in continuità con la politica tecno-industriale: imposizione di tecnologie nocive come il 5G e controllo sociale di massa (realizzato con la militarizzazione dei territori, l’accellerazione tecnologica e l’utilizzo di vari mezzi come droni, GPS, motoscafi, elicotteri e vari progetti “smart”).
Tutto questo è imposto con la violenza dei suoi corpi armati (polizia, carabinieri, esercito) ed ottenuto anche attraverso la repressione, la parcellizzazione sociale e l’isolamento degli individui; allarmati dalle retoriche emergenzialiste e dalle ossessioni securitarie abitualmente utilizzate dai Paesi coloniali europei. Le stesse che hanno accompagnato la chiusura delle frontiere e la gestione militare di un altro “effetto” della globalizzazione e della guerra, ovvero le migrazioni.
Il capitalismo ed il profitto dei padroni sono il vero virus di questa società. Governo e Stato li difendono attraverso la polizia, gli assassini di sempre, pronti a reprimere il malcontento e la ribellione oggi, così come domani, nella crisi economica ormai prossima.
Abbiamo scelto di rispondere con l’azione diretta a ciò che opprime per allargare le prospettive del conflitto e combattere le logiche del recupero riformista e della mediazione politica dell’”intervento”. Auspichiamo ad una crescita delle lotte nella continuità dell’attacco”.
Sull’accaduto è stata avviata un’indagine della Digos e della sezione giudiziaria della Locale.