Genova – Percepivano il reddito di cittadinanza ma lavoravano in nero avendo persino piccole imprese edili.
Cinque persone residenti nella Valle Scrivia sono finite nei guai per i controlli sempre più serrati della Guardia di Finanza sui percettori del reddito di cittadinanza e sul lavoro nero.
A tradirli bonifici effettuati per pagare ristrutturazioni di immobili o la mancata denuncia, al momento della richiesta dell’assegno di disoccupazione, della proprietà di immobili ed esercizi commerciali.
Gli uomini della Guardia di Finanza di Busalla hanno incrociato le informazioni di diverse banche dati arrivando a scoprire alcune ditte che operavano nel campo dell’edilizia ma senza essere denunciate e persone con proprietà non dichiarate nell’Isee.
A smascherare gli imprenditori fantasma alcuni bonifici fatti dai clienti per ristrutturazioni di immobili con la finalità di ottenere gli sgravi fiscali previsti.
Si è così scoperto che le persone lavoravano “in nero” o senza le necessarie autorizzazioni e senza denunciare i redditi percepiti.
Nel caso dei percettori di redditi di cittadinanza con proprietà nascoste, invece, è bastato incrociare i dati del catasto dei vari comuni con l’elenco delle persone aiutate dallo Stato con assegni di disoccupazione.
Sostegni che vengono destinati a chi ha un Isee al di sotto di una certa cifra che si ottiene anche sommando le proprietà possedute.
Le persone scoperte verranno denunciate e dovranno restituire le somme illecitamente percepite.
I controlli a tappeto proseguono con verifiche sempre più approfondite.