Roma – Il ministro della Sanità Roberto Speranza riferisce alla Camera circa le nuove misure di contenimento contro la diffusone del Coronavirus.
Nel suo discorso alla Camera, il ministro della Salute Roberto Speranza ha puntualmente descritto la situazione pandemica in Italia.
All’orizzonte sembra esserci la proroga dello stato di emergenza, in scadenza il prossimo 31 gennaio.
“Non bisogna abbassare la guardia” ha ribadito il Ministro, ricordando come l’Italia stia lavorando su più fronti per attuare la vaccinazione di massa.
A proposito della campagna vaccinale, Speranza ha voluto richiamare all’unità sottolineando come il successo della campagna non è il successo di una parte politica ma di tutto il paese: “Siamo attrezzati e organizzati per vincere questa sfida. Il problema è la scarsità dei vaccini a disposizione rispetto alla richiesta mondiale. Non ci sono scorte, non ci sono produttori di fiale regolarmente registrate”.
Speranza ha poi ribadito: “Il vaccino è un bene pubblico globale, diritto di tutti e non privilegio di pochi. Per questo in Italia è gratuito e acquistato dallo Stato che lo distribuisce alle Regioni. A oggi abbiamo acquistato opzioni per i vaccini che nelle prossime settimane arriveranno a 250 milioni di dosi.
Abbiamo opzionato quasi il doppio delle fiale necessarie per vaccinare tutti gli italiani. Non possiamo fare altro che continuare a utilizzare presto e bene le dosi di cui disponiamo, attendere con fiducia le autorizzazioni di nuovi vaccini e prepararci ad accelerare quando avremo più dosi in distribuzione.
Questo aumento avverrà in tempi non lunghi. La ricerca scientifica ha avuto un ruolo straordinario, questo lavoro continua e darà risultati, siamo fiduciosi e certi che Ema e Aifa non perderanno neanche un giorno nel loro lavoro. Tutti in Europa vogliamo correre per la vaccinazione, tutti sappiamo quanto siano decisivi i vaccini. Dobbiamo farlo però in assoluta sicure la massima trasparenza. Per farlo è fondamentale dare agli scienziati e all’EMA il tempo necessario per completare il loro lavoro”.