via Oberdan Nervi

Genova – Commercianti e residenti pronti alla rivolta contro la pedonalizzazione di parte del centro di Nervi annunciata dal Comune e ormai vicina a partire.
Oltre 2mila le firme raccolte in pochi giorni dai commercianti della zona di  via Oberdan e di via Marco Sala che dovrebbero essere interessati dalla nuova Zona a Traffico Limitato.
Gli operatori sono pronti alle “barricate” e denunciano le scelte fatte cadere “dall’alto” e che non sono state condivise e tantomeno partecipate dalla popolazione e da chi rischia di dover chiudere per “inseguire mode radical-chic di pochi fortunati”.

I residenti della zona interessata dal provvedimento temono i disagi che, in altre zone della città, sono sorti per chi vive realmente nella delegazione e non la frequenta solo al sabato alla domenica o in uffici di rappresentanza per professionisti strapagati.

“Quello che sappiamo lo abbiamo appreso da “voci di corridoio” – spiegano i commercianti pronti alle barricate – dal “passaparola” del quartiere, oppure dal fatto che che da un giorno all’altro siano comparsi nuovi semafori e nuovi cartelli lungo queste strade.
Abbiamo più volte provato a contattare l’Amministrazione Comunale, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta: questo non fa altro che accrescere timori ed incertezze”.

L’unica cosa certa è che, ancora una volta, il prezzo da pagare sarà a carico di chi, a Nervi, ci vive e ci lavora davvero.
La protesta riguarda anche la mancata partecipazione alle scelte che doveva essere garantita dal Municipio e dagli assessorati competenti.

“Come altrove – spiegano i segnalatori – gruppi di persone che a Nervi si vedono solo nel week end a prendere l’aperitivo – hanno deciso tutto senza confrontarsi con chi la delegazione la vive da quando è nato o ci lavora. Gruppi di pressione che fingono di essere sostenuti dalla popolazione che, invece, non sa nemmeno i contorni delle variazioni di traffico e scoprirà di che morte deve morire il giorno della sontuosa inaugurazione”.

“Quando entreranno in funzione le nuove norme? – si domandano residenti e commercianti – Per quanto tempo? Quanto durerà la sperimentazione e chi la supervisionerà? Chi avrà diritto ad accedere ed a quali costi? Come potremmo gestire i nostri clienti e i nostri fornitori?”.

Domande ovvie, cui nessun amministratore o rappresentante del Municipio ha mai risposto o anche solo voluto ascoltare.

“Nutriamo molti dubbi sul fatto che una scelta del genere possa fare il bene di Nervi e soprattutto del suo commercio – denunciano ancora i segnalatori – Ma l’aspetto peggiore, forse, è proprio questa continua assenza di informazioni chiare e univoche in merito, nonché il non aver considerato le voci, le critiche, i suggerimenti di chi ogni giorno alza la saracinesca e tiene vivo questo quartiere”.

Prima di avviare la protesta, con clamorose azioni di disobbedienza, i commercianti chiedono al Comune e al Municipio di intervenire e “metterci la faccia”.

“Non vogliamo scoprire tutto a cose fatte – spiegano i segnalatori – Devono spiegarci quello che sta accadendo e quali sono i progetti per il futuro. Il commercio è reduce da un anno e mezzo di pandemia che ha messo in ginocchio molte attività, prima di prendere decisioni cosi drastiche un confronto sarebbe stato auspicabile e opportuno”.